lifelong learning
<làif loṅ lë'ëniṅ> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – L’idea di una formazione che deve essere estesa per tutto l’arco della vita trova le sue prime espressioni a partire dagli anni Settanta del 20° sec. in orientamenti pedagogici quali l’educazione degli adulti e l’educazione permanente o continua; essa tuttavia si impone come una sorta di nuovo paradigma all’inizio del 21° sec., sostenuta da numerose iniziative internazionali a opera di organismi quali l’UNESCO, l’OCSE e il Consiglio d’Europa, anche avvalendosi delle tecnologie di rete (v. ), che aprono nuove possibilità per un apprendimento flessibile, libero da vincoli di tempo e di luogo. Il l. l. sollecita i modelli della formazione a una loro riformulazione, con un più adeguato apprezzamento, al di là degli apprendimenti cosiddetti formali, cioè conseguibili nei sistemi istituzionali d’istruzione quali scuola, università, anche degli apprendimenti non formali, cioè acquisibili in contesti formativi esterni, quali agenzie formative private, extrascuola, ecc., e addirittura di quelli informali, cioè relativi a tutto quanto può essere appreso spontaneamente attraverso esperienze quotidiane nel contesto di lavoro, familiare o del tempo libero.