LIGNE, Charles-Joseph, principe di
Scrittore e militare belga, nato a Bruxelles, sotto la dominazione austriaca, il 23 maggio 1735, morto a Vienna il 13 dicembre 1814. Trascorsa la giovinezza nel castello avito di Belmil (Hainaut), passò a Vienna, entrando per tempo nell'esercito imperiale. Ciambellano, consigliere, generale di Giuseppe II, esercitò alla sua corte una grande influenza. Segnalatosi durante la guerra dei Sette anni e poi in quella della successione di Baviera, salì ai posti di comando nella guerra in Crimea e nell'assedio di Belgrado (1789). Accetto alla corte di Luigi XVI, protetto da Maria Antonietta, sollecitato, sebbene rifiutasse, a mettersi alla testa della rivolta belga (1790), si può dire che il L. abbia svolto un'attività internazionale e che la sua vita abbia avuto per sfondo tutto il Settecento europeo.
Anche quando la sua posizione alla corte viennese s'indebolì - specie con la morte di Giuseppe II (1790); soltanto nel 1797 fu nominato Feld-Maresciallo - il L. rimase in contatto con i maggiori rappresentanti del mondo politico e intellettuale dell'Europa. Aveva visitato Voltaire a Ferney (1764), conobbe Madame de Staël, ammirò Goethe, fu amico perfino di Casanova, a cui lo legava l'esuberante spirito cosmopolita. Ufficiale, diplomatico, stratega, scrittore, uomo politico, di cultura e di sensibilità europea con il predominio di certe qualità essenzialmente francesi, il L. portò nella sua fertilissima opera un ingegno vario, vivacissimo, brillante. Rimasto in fondo tradizionalista e conservatore, con educazione d'indole classicista - e non intese la rivoluzione né avvertì il nuovo clima romantico - poté riflettere tuttavia, nella sua sensibilità frammentaria, gl'interessi enciclopedici e i gusti mondani del tempo. Egli - che scrisse per il teatro e per la scienza militare e compose romanzi e opuscoli varî - diede anche delle belle pagine sulla natura con il gusto dell'uomo del Rinascimento (Coup d'øil sur Beløil et sur une grande partie des jardins de l'Europe, 1778), tracciò dei portraits che sono mirabili nel loro genere, e soprattutto tradusse nell'epistolario la chiara, penetrante e ricca curiosità del suo spirito, specie nelle Lettres à la Marquise de Coigny, che fanno pensare all'abate Galiani.
Opere: Mélanges militaires, littéraires, sentimentaires (Vienna 1795-1811, voll. 34); Lettres et Pensées, a cura di Madame de Staël, Parigi 1809; Nouveau recueil de lettres, Parigi 1812; Mémoires et Mélanges historiques, voll. 5, ivi 1827-29.
Bibl.: Ch.-A. Sainte-Beuve, Lundis, VIII; O.-P. Gilbert, Vie du Feld-Maréchal, prince de L., Parigi 1922; M. Oulié, Le Prince de L., Parigi 1927; L. Dumont-Wilden, La vie de Ch.-J. de L., prince de l'Europe française, Parigi 1928.