LIGNINA
. È la sostanza che caratterizza le membrane cellulari lignificate, specialmente del legno, e impartisce loro una speciale resistenza. Oltre che le cellule conduttrici del legno (vasi o trachee e tracheidi), sono lignificate le membrane delle fibre del legno, che formano tanta parte della massa legnosa degli alberi; le fibre di alcune cortecce (p. es., tiglio e iuta); alcune cellule della scorza degli alberi (p. es., degli strati sugherosi); i tessuti protettori di frutti e di semi (gusci di noce e di mandorla, semi della vite, ecc.), delle parti esterne di alcuni funghi (p. es., Elafomiceti).
La lignina non è ben definita nella sua struttura chimica; probabilmente quella che è stata denominata da Czapek anche col nome di Adromal non è una sostanza sola, ma una miscela di parecchi corpi (lignina, coniferina, metilfurfurolo), tutti della serie aromatica, derivati forse dal cellulosio, o forse secreti dal plasma delle cellule di cui fanno parte. Tali corpi, mescolati insieme, sono capaci di dare in vitro una delle reazioni istologiche caratteristiche delle membrane lignificate, quale è la colorazione rossa che tali membrane, o una miscela dei corpi sopra nominati, assumono se trattati con floroglucina alcoolica e acido cloridrico. Lo stato di combinazione del cellulosio della membrana con i costituenti della lignina non è ben noto; in parte è di semplice assorbimento, in parte di combinazione a guisa di etere, e scindibile (come per gli eteri) per saponificazione con gli alcali; processo che si applica in grande per la preparazione industriale del cellulosio dal legno. Willstaetter separò la lignina trattando le membrane cellulari con acido acetico glaciale saturo per acido cloridrico gassoso.