Palmer, Lilli
Nome d'arte di Lilli Marie Peiser, attrice teatrale e cinematografica tedesca, nata a Posen (od. Poznań, Polonia) il 24 maggio 1914 e morta a Los Angeles il 27 gennaio 1986. Bruna ed elegante, ironica e pungente, talvolta sottilmente aggressiva, dotata di sicuro talento, ebbe nel cinema una lunga carriera, contraddistinta da tre fasi: la prima in Gran Bretagna; la seconda, dalla metà degli anni Quaranta, a Hollywood; la terza, dalla metà degli anni Cinquanta, prima nel cinema tedesco e poi in quello americano, inglese e francese. Vinse la Coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia per la sua interpretazione in The four poster (1952; Letto matrimoniale) diretto da Irving Reis.
Figlia di un medico tedesco di religione ebraica e di un'attrice austriaca, subito dopo la fine della Prima guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Berlino. Nel 1932, conseguita la licenza liceale, studiò per breve tempo recitazione, per poi esibirsi come attrice brillante e cantante di operetta. L'avvento del nazismo la costrinse a riparare nel 1933 a Parigi, dove cantò nei cabaret. Nel 1935 si spostò a Londra, e nello stesso anno esordì nel cinema, in Crime unlimited di Ralph Ince. Interpretò quindi quasi sempre ruoli spiritosi di ragazze impertinenti e maliziose, talvolta diretta da ottimi registi, come Alfred Hitchcock (Secret agent, 1936, L'agente segreto o Amore e mistero) e Carol Reed (A girl must live, 1939). Nel 1938 riprese a calcare le scene, formando dal 1940 con Rex Harrison (suo marito dal 1943 al 1957) una celebre coppia (prima in Gran Bretagna e poi negli Stati Uniti), che comparve anche in quattro film. Nel 1945 si trasferì con il marito a Hollywood, dove fu la protagonista di alcuni film di ampia risonanza: Cloak and dagger (1946; Maschere e pugnali) di Fritz Lang, Body and soul (1947; Anima e corpo) di Robert Rossen, No minor vices (1948; Tra moglie e marito) di Lewis Milestone. Dal 1949 recitò quasi esclusivamente in teatro e in televisione, ma colse un successo personale nel film The four poster, di nuovo al fianco di Harrison. Nel 1954 tornò in Germania, del cui cinema fu la 'grande signora': affiancò la giovanissima Romy Schneider in Feuerwerk (1954; Annie) di Kurt Hoffmann e Mädchen in Uniform (1958; Ragazze in uniforme) di Géza von Radványi, e ricevette il Deutscher Filmpreis per Teufel in Seide (1956; Capo d'accusa: uxoricidio) di Rolf Hansen e Anastasia ‒ Die letzte Zarentochter (1956; Anastasia, l'ultima figlia dello zar) di Falk Harnack. Molto richiesta a livello internazionale, lavorò in Francia (Montparnasse 19, 1958, Montparnasse, di Jacques Becker; Le grain de sable, 1965, Il triangolo circolare, di Pierre Kast; La peau de Torpédo, 1970, Dossier 212: destinazione morte, di Jean Delannoy), negli Stati Uniti (But not for me, 1959, Ma non per me, di Walter Lang; The pleasure of his company, 1961, Il piacere della sua compagnia, e The counterfeit traitor, 1962, Il falso traditore, di George Seaton; The miracle of the white stallions, 1963, L'ultimo treno da Vienna, di Arthur Hiller), in Gran Bretagna (Operation Crossbow, 1965, Operazione Crossbow, di Michael Anderson; The amorous adventures of Moll Flanders, 1965, Le avventure e gli amori di Moll Flanders, di Terence Young). Negli anni Settanta e Ottanta fu molto attiva in televisione e nel 1986 apparve nel televisivo Peter the Great (Pietro il Grande) di Marvin J. Chomsky e Lawrence Schiller. Scrisse un'autobiografia (Lilli Palmer, Dicke Lilli-gutes Kind, 1974) e sei romanzi (1977-1986); tra i suoi ultimi film sono degni di rilievo The boys from Brazil (1978; I ragazzi venuti dal Brasile) di Franklin J. Schaffner, dove affiancò Gregory Peck e Laurence Olivier, e The Holcroft covenant (1985; Il ritorno delle aquile) di John Frankenheimer.
M.O. Huebner, Lilli Palmer: ihre Filme, ihr Leben, München 1986.