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HELLMAN, Lillian

di Patrick McGilligan - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Hellman, Lillian

Patrick McGilligan

Commediografa, scrittrice e sceneggiatrice statunitense, nata a New Orleans il 20 giugno 1905 e morta a Martha's Vineyard (Massachusetts) il 30 giugno 1984. Tra gli autori teatrali più significativi degli Stati Uniti, la H. si affermò negli anni Trenta e Quaranta con pièces apprezzate per la loro solida costruzione, l'intensità emotiva e l'ideologia liberale che le contraddistingue. La H. lavorò anche per il cinema, e molte delle sue opere furono adattate fedelmente per il grande schermo.

Figlia di commercianti ebrei di origine tedesca, dal carattere solitario, con la tendenza a isolarsi sia in famiglia sia a scuola, divenne una divoratrice di libri. Dopo aver frequentato per tre anni la New York University e la scuola di giornalismo alla Columbia University, nel 1924 iniziò a lavorare come lettrice di manoscritti per la casa editrice Boni & Liveright e a pubblicare i suoi primi racconti sul "New York Herald Tribune". In quegli anni sposò lo scrittore Arthur Kober, dal quale avrebbe poi divorziato nel 1932. Nel 1930 si trasferì con il marito a Hollywood, dove fu impiegata come lettrice di sceneggiature per la Metro Goldwyn Mayer e conobbe lo scrittore hard boiled Dashiell Hammett, con il quale intrecciò una relazione che sarebbe durata, tra alti e bassi, per trentun anni. Per Hammett la H. fu il modello non solo dell'ironico e distaccato personaggio di Nora Charles coprotagonista di The thin man, ma anche di tutte le sue altre perfide figure femminili. Hammett criticò il suo primo lavoro teatrale, una commedia scritta con L. Kronenberg, peraltro mai rappresentata, e le propose poi un 'duro apprendistato' basato su una ferrea disciplina, da cui scaturirono tutti i successi della scrittrice. La H. incentrò il suo secondo lavoro teatrale, The children's hour, su una perfida e viziata ragazza che rovina la vita a due insegnanti accusandole ingiustamente di lesbismo. Sottoposto dall'autrice al produttore Herman Shumlin, questi accettò di realizzarlo nel 1934 e il dramma, nonostante le polemiche suscitate dall'argomento scottante, ottenne sin dalle prime rappresentazioni una favorevole accoglienza da parte del pubblico. Samuel Goldwyn comprò quindi il soggetto per trarne un film, l'edulcorato These three (1936; La calunnia) diretto da William Wyler. Lo stesso regista avrebbe realizzato venticinque anni dopo una versione più aderente all'originale, The children's hour (1961; Quelle due), sempre su sceneggiatura della stessa autrice.

Mentre era impegnata nell'adattamento di The children's hour, la H. collaborò anche a The dark angel (1935; L'angelo delle tenebre) di Sidney Franklin, remake di un successo dell'epoca del muto, tratto da un patetico melodramma di H.B. Trevelyan, e prodotto ancora da Goldwyn. In seguito scrisse la sceneggiatura di Dead end (1937; Strada sbarrata) di Wyler, tratto dall'opera teatrale di S. Kingsley, un fosco dramma sulle miserie dei bassifondi urbani nell'epoca della Grande depressione. Ancora Wyler diresse l'adattamento di The little foxes (1941; Piccole volpi), per il quale la H. ottenne una nomination all'Oscar. Storia di una famiglia del Sud avida e corrotta, ambientata negli anni successivi alla guerra civile, costituisce forse il suo testo teatrale migliore, e senza dubbio l'adattamento cinematografico più riuscito delle sue pièces. Sempre negli anni Quaranta, la H. scrisse inoltre il soggetto e la sua unica sceneggiatura originale per il film di guerra a favore dell'Unione Sovietica The North star (1943; Fuoco a Oriente) diretto da Lewis Milestone. Nonostante la nomination all'Oscar ottenuta, la H. criticò il film realizzato, che ritenne troppo semplicistico in quanto basato su una sceneggiatura pesantemente rimaneggiata. Nel 1946 curò personalmente l'adattamento della sua opera teatrale The searching wind per l'omonimo film, diretto da William Dieterle, in cui viene attaccato l'atteggiamento conciliante degli Stati Uniti nei confronti di Hitler nel periodo prebellico. Tra le altre sue opere adattate per il grande schermo, senza che peraltro la H. partecipasse alla stesura delle sceneggiature in quanto il suo lavoro per Hollywood fu discontinuo, si ricordano l'antinazista Watch on the Rhine (1943; Quando il giorno verrà) di Herman Shumlin; Another part of the forest (1948; Un'altra parte della foresta) di Michael Gordon, prequel di The little foxes; Toy in the attic (1963; La porta dei sogni) di George Roy Hill, incentrato su due anziane zitelle di New Orleans.

Dotata di spirito ribelle e polemico e caratterizzata da una vena di caparbia testardaggine, la H. già a partire dagli anni Trenta si era impegnata sul piano sociale e politico sia scrivendo una pièce teatrale sulla guerra civile in Spagna e collaborando alla realizzazione del documentario The Spanish earth (1937; Terra di Spagna) di Joris Ivens, sia dando il suo contributo all'organizzazione della Screen Writers Guild a Hollywood. Per queste sue attività fu presa di mira dall'HUAC (House Un-American Activities Committee), che nel 1952 l'accusò di avere stretti legami con il partito comunista. Pur dichiarandosi estranea al comunismo, la H. si rifiutò di cooperare con la commissione: venne così inserita nella black list e le sue opportunità lavorative si ridussero drasticamente. Nel 1966 la H. tornò a scrivere per il cinema, realizzando per il produttore Sam Spiegel il dramma civile The chase (1966; La caccia) di Arthur Penn, adattamento di un romanzo di H. Foote, interpretato da Marlon Brando, Jane Fonda e Robert Redford.

La sua trilogia di memorie Unfinished woman (1969; trad. it. 1983), Pentimento (1974; trad. it. 1978) e Scoundrel time (1976), che ebbe un notevole successo editoriale, offre una cronaca puntuale delle vicende biografiche della H., incluse le esperienze hollywoodiane e le persecuzioni dell'HUAC. Da Pentimento fu tratto l'elegante Julia (1977; Giulia) diretto da Fred Zinnemann, film che rievoca la storia di un'amica d'infanzia della scrittrice, assassinata dopo essersi unita alla resistenza antinazista in Germania.

Bibliografia

W. Wright, Lillian Hellman: the image, the woman, New York 1986; C. Rollyson, Lillian Hellman: her legend and her legacy, New York 1988.

Vedi anche
Tallulah Bankhead Bankhead ‹bä´ṅkhed›, Tallulah. - Attrice statunitense (Huntsville, Alabama, 1903 - New York 1968); dal 1923 al 1930 fu a Londra, applaudita soprattutto in The green hat di M. Arden (1925) e nella Dame aux camélias di A. Dumas figlio (1930). Tornata negli Stati Uniti, passò al cinematografo; nel 1933 ... Dorothy Parker (nata Rotschild). - Poetessa e scrittrice statunitense (West End, New Jersey, 1893 - New York 1967). Esordì nel mondo del giornalismo, cui rimase legata per gran parte della sua vita. Dopo il successo del primo libro di versi (Enough rope, 1926), pubblicò altri due volumi di poesia (Sunset gun, 1928; ... Dashiell Hammett Hammett ‹hä´met›, Dashiell. - Romanziere statunitense (St. Mary's County, Maryland, 1894 - New York 1961). Dopo essere stato volontario nella prima guerra mondiale, si impiegò a San Francisco come investigatore privato nell'agenzia Pinkerton: da questa esperienza nacquero i primi racconti per la rivista ... William Wyler Wyler ‹u̯àilë›, William. - Regista cinematografico (Mulhouse 1902 - Beverly Hills 1981); a Hollywood dal 1920, esordì nella regia nel 1927 affermandosi poi come abile professionista ed esponente della tendenza realistica del dopoguerra, e conquistando due Oscar (1943: Mrs. Miniver; 1946: The best years ...
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    Autrice drammatica statunitense (New Orleans 1905 - Vineyard Haven, Massachusetts, 1984). Esordì nel 1934 con The children's hour, ottenendo un lusinghiero successo. Dopo un viaggio in Europa (1936-37), che le permise di conoscere la situazione sociale della Spagna e dell'Unione Sovietica, si avvicinò ...
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