LIMA (A. T., 153-154)
Città dell'America Meridionale, capitale della repubblica del Perù. Il suo nome è una corruzione di quello del fiume, il Rimac, sulle rive del quale essa fu fondata da Pizarro. È situata a circa 150 m. d'altezza in vista del mare (Callao, il porto di Lima, è a 11 km.), quasi a metà della costa peruviana, in un piano irrigato chiuso tra colline spoglie di vegetazione, ultime propaggini della Cordigliera. La sua posizione astronomica è 12°2′ 34″ di lat. S. e 7707′ 36″ di long. O.
Il clima di Lima è tipicamente desertico-oceanico: le precipitazioni sono scarsissime (48 mm. annui) e sono date quasi esclusivamente dalle garúas, nebbie cui dà origine la fortissima umidità relativa dell'aria (media, 82%), che si risolvono in sottili piogge; le temperature sono abbastanza uniformi e relativamente basse: la media annua è di soli 19°,3; il mese più freddo è agosto, con 16°,1, e quello più caldo febbraio, con 23°,5. Il periodo delle garúas è l'invierno, da maggio a ottobre: in questa stagione le più ricche famiglie si trasferiscono a Chosica, cittadina a 40 km. dalla capitale e a 850 m. d'altezza. Una grande influenza sul clima di Lima, come del resto di gran parte del litorale peruviano, è da attribuirsi alla fredda Corrente del Perù, che lambisce la costa.
Lima presenta un insieme di vecchio e di nuovo. La sua pianta è regolare, con vie che in gran parte si tagliano ad angolo retto, pavimentate in pietra o in asfalto, con case per lo più a un sol piano, talvolta a due, con balconi sulla strada. Dell'architettura coloniale non resta molto, all'infuori di varie chiese, specialmente a causa dei rovinosi terremoti cui la città è andata soggetta: particolarmente gravi furono i danni provocati da quelli del 1687 e del 1746. Il centro della città è la Plaza de Armas, da cui irraggiano numerose linee tramviarie e automobilistiche; qui sorgono la cattedrale, il palazzo arcivescovile, il palazzo del municipio e il palazzo del governo (già dei viceré). La Plaza de la Inquisición è dominata dal palazzo dell'Inquisizione, dove ora ha sede il Senato. Di solito le piazze sono ornate da giardini e fontane e da statue di eroi nazionali: Manco Capac, Bolívar, San Martín, ecc. Nel Paseo Colón, lungo 1,6 km. e largo 50 m., c'è una statua di Colombo; altre magnifiche arterie sono l'Avenida del Progreso, che congiunge Lima al Callao, e l'Avenida Leguía, che va a Miraflores.
Lima aveva 70.000 ab. nel 1850, 100.000 nel 1880 e 272.700 nel 1931, dei quali circa 80.000 immigrati dalle provincie (di Ancachs e Junín soprattutto) e 18.000 stranieri. Tra questi si contano 7000 Cinesi e circa 3000 Italiani, commercianti e industriali per lo più, che costituiscono una colonia molto stimata. Il Banco Italiano è uno dei più potenti istituti finanziarî della città.
I vantaggi che presentava il porto del Callao, protetto dalla punta sabbiosa che si protende in mare a S. della foce del Rimac e dall'isola di S. Lorenzo che la fronteggia, fecero decidere Pizarro a costruire la capitale del Perù sul piatto cono di deiezione del Rimac in prossimità del mare; e Lima, durante il periodo coloniale, fu il centro di distribuzione dei prodotti importati dalla Spagna, che da essa passavano poi nel Chile e nei paesi del Plata; e fu altresì un mercato importantissimo degli svariati prodotti che si ricavavano da tutti i paesi dell'America pacifica, dal Messico al Chile. Lo sviluppo della città si dovette appunto all'intensità dei commerci e alla sua importanza amministrativa e culturale (vi fu fondata la prima università americana, l'Universidad de San Marcos, che risale al 1551). Caduto l'impero spagnolo, Lima non ha potuto conservare il posto che per tanto tempo aveva tenuto nella vita economica dell'America Meridionale, e ora la sua importanza è di gran lunga inferiore a quella che aveva nei periodo coloniale. Essa resta tuttavia, senza confronti, il più attivo centro commerciale e industriale del Perù; anche ora è un grande mercato d'importazione (Callao, infatti, registra i 2/3 delle importazioni totali del Perù e 1/4 delle esportazioni); le industrie principali sono quelle della lana, del cotone e dei tabacchi, la fabbricazione di scarpe e di articoli di cuoio, di cappelli, di biscotti e di cioccolata, di cemento, di soda caustica, di articoli di alluminio e di gomma.
La città è unita per farrovia al Callao (30 minuti), con Oroya e Cerro de Pasco, con Huancayo, con Huacho e Barranca, ecc.; tramvie elettriche la collegano poi con Miraflores, Barranco e Chorillos, col Callao e La Punta e con Magdalena. Chorillos, La Herradura e La Punta sono stazioni balneari molto frequentate. Lima è scalo della linea di navigazione aerea delle Pan-American Grace Airways proveniente da Cristóbal (Panamá) e diretta a Montevideo per Santiago del Chile e Buenos Aires; altre due linee la congiungono con Talara e con Arequipa e Tacna (Peruvian Air Service). Possiede una stazione radiotelegrafica.
Come si è già detto, fin dall'epoca coloniale Lima fu un centro culturale importante. L'Universidad Nacional de S. Marcos ha le facoltà di teologia, giurisprudenza, medicina, scienze economiche, filosofia e lettere, scienze fisiche e naturali e gl'istituti di farmacia e odontoiatria; è frequentata annualmente da circa 1500 studenti. Vi sono poi una piccola università cattolica, una scuola d'ingegneria, una scuola di agricoltura e veterinaria, una scuola militare (a Chorillos), una scuola navale (a La Punta), una scuola di belle arti, un conservatorio musicale, numerose scuole medie, varî musei, ricchi di antichità peruviane, e alcune biblioteche, tra le quali quella nazionale (fondata nel 1821 e distrutta dai Chileni nel 1881) che ha 50.000 volumi. Tra le istituzioni culturali sono da ricordare pure l'Accademia peruviana, l'Istituto storico, la Società geografica, la Società geologica e l'Accademia nazionale di medicina.
Lima possiede pure numerosi istituti di beneficenza e finanziarî: tra questi sono da ricordare, oltre al già nominato Banco Italiano, il Banco central de reserva del Perù, il Banco internacional del Perú, il Banco central hipotecario del Perú, ecc.
Lima è capoluogo della provincia (374.000 ab. nel 1931) e del dipartimento omonimo. Questo ha 38.894 kmq. di superficie e comprende un tratto del versante ovest della Cordigliera Occidentale e la regione costiera bassa e aridissima rigata dai fiumi Chancoy, Chillón, Rimac e altri minori, le cui acque sono largamente utilizzate - come in tutta la cimosa litoranea del Perù - per l'irrigazione; presso questi corsi d'acqua il deserto è perciò interrotto da splendide oasi, dove si coltivano canna da zucchero, riso e cotone. Il dipartimento di Lima è bagnato a occidente dal Pacifico e confina a N., E. e S. con i dipartimenti di Ancachs, Junín, Huancavelica e Ica; è uno dei più popolosi del Perù, contando 550.000 ab. (225.800 secondo il censimento del 1876), 14 per kmq. I quattro quinti della popolazione totale vivono sul cono di deiezione del Rimac (Lima con i sobborghi e col Callao contano insieme oltre 440.000 abitanti). Altri centri notevoli del dipartimento sono Ancón, in una delle zone archeologicamente più interessanti del Perù; Huacho (20.000 ab.), con piccolo porto che traffica in cotone e zucchero; Cerro Azul, altro piccolo porto cotoniero; Cañete (5000 ab.), alle spalle di Cerro Azul.
Monumenti. - La cattedrale, consacrata nel 1625, distrutta dal terremoto del 1746, fu ricostruita più tardi con cinque navate e volte a crociera. L'intento è animato da ricchi intagli lignei: alte cancellate davanti alle cappelle laterali, stalli del coro, altare maggiore, cantoria e prospetto dell'organo. La prima cappella a destra conserva l'urna funeraria di F. Pizarro. La chiesa di S. Francesco risale al tempo di F. Pizarro; notevoli le due massicce torri della facciata e l'ampio chiostro dell'attiguo convento con i pilastri e le pareti del porticato rivestite di piastrelle di maiolica, dai colori vivaci. Anche la chiesa di S. Domenico è del sec. XVI. La chiesa di S. Pietro si distingue per l'altezza e la sontuosa decorazione delle navate. Riccamente adorne di sculture, ma di più modeste proporzioni, sono diverse altre chiese, come ad esempio quelle di S. Giuseppe, di S. Carlo, di S. Tommaso, ecc. Numerosi i monasteri femminili. Meritano inoltre di essere ricordati, tra i molti edifici religiosi di Lima, il santuario di Santa Rosa di Lima e la bella chiesa di S. Toribio, costruita dai gesuiti. Tutte queste costruzioni appartengono in gran parte ai secoli XVII e XVIII e riflettono in vario modo le forme del Rinascimento con forte influsso dello stile mudéjar. La galleria d'arte italiana contemporanea, progettata da G. Moretti, ha una bella collezione di sculture e pitture.
Storia. - Fu fondata da Francisco Pizarro nel 1530 nella vallata del Jauja; ma il 29 novembre del 1534 il consiglio municipale della città di Jauja deliberò che la popolazione fosse trasferita in località più adatta. Fu scelta la valle del Rimac, e fu fondata dallo stesso Pizarro la Ciudad de los Reyes (Città dei re) il 16 gennaio 1535. Paolo III creò il vescovato di Lima nel 1541, innalzandolo ad arcivescovato nel 1545. Con la cedola reale del 12 maggio 1551 fu autorizzata la fondazione di un'università, alla quale furono concessi i privilegi di quella di Salamanca. La prima stamperia fondata in questa città nel 1576 fu quella del tipografo piemontese Antonio Ricardo. Il 15 luglio 1821 la città deliberò di proclamare l'indipendenza del Perù dalla metropoli spagnola; riunitosi a Lima il Congresso, il comandante delle truppe spagnole J. Canterac s'impossessò della città il 18 giugno 1823 e i deputati fecero atto di sottomissione; ma prima che fosse passato un mese gli Spagnoli abbandonarono la città, nella quale poco dopo arrivò Bolívar. Nel 1880, dichiarata la guerra fra il Perù e il Chile, l'esercito chileno entrò nella città e distrusse molti edifici.