LIMO
. È il sedimento abbandonato dalle acque dei fiumi dopo le piene e si distingue in limo grossolano o limo fino, a seconda che le particelle costituenti abbiano un diametro rispettivamente di 0,04 a 0,01 mm. o di 0,01 a 0,002 mm. La sua composizione chimica varia con la natura mineralogica e geologica del bacino di alimentazione e del letto dei fiumi e dei torrenti; e per uno stesso fiume varia anche dal periodo di piena a quello di magra. In genere esso contiene larga copia di principî fertilizzanti, e in qualche caso è addirittura paragonabile allo stallatico. Riportiamo qui la composizione del limo del Nilo dal quale deriva la fertilità dell'Egitto.
È ovvio che il potere fertilizzante debba variare da limo a limo e che in alcuni casi possa assumere valore negativo, influendo sensibilmente sulla permeabilità dei terreni sui quali si deposita e modificandone non solo i caratteri chimici, ma soprattutto i caratteri fisici. Ed è soprattutto in quest'ultimo tipo di modificazioni che risiede il pericolo. Risulta infatti che i terreni dovuti a deposito di limo in genere sono poco permeabili, anzi tanto meno permeabili quanto più quello è ricco di particelle sottili; sono anche terreni di tenue capacità per l'aria atmosferica, ma di capacità idrica elevata e crescente anch'essa con la finezza delle particelle. Comunque, il limo è utilmente impiegato come correttivo del suolo (fr. limonage) specie quando si tratti di correggere terreni assai poveri di elementi levigabili. Gli effetti a volta sono sorprendenti e quali non sarebbe possibile ottenere con forti quantità di concimi o di altri ammendamenti. La conoscenza del limo dei varî fiumi ha poi notevole importanza per l'impiego delle rispettive acque nell'irrigazione (vedi ammendamenti).