Famiglia di patrioti di Parma. Acquistò le prime benemerenze col conte Filippo (Parma 1757 - ivi 1837), deputato al Corpo legislativo di Francia verso il 1809, e nel 1831 presidente del governo provvisorio allora costituitosi a Parma. Il figlio di lui, Claudio (Parma 1790 - Tampico, Messico, 1832), partecipò a varie campagne napoleoniche; dopo la Restaurazione entrò nelle sette dei carbonari e dei sublimi maestri perfetti; poi prese parte ai moti del 1821 e, rifugiatosi in Spagna, fu implicato nelle lotte politiche del paese, sì da esser fatto prigioniero dai Francesi (1823). Condannato a morte in contumacia a Parma (1824), passò dalla Francia al Belgio e al Messico, e tornò poi in Belgio. Nel 1830 fece parte del comitato rivoluzionario italiano di Parigi e tentò di organizzare, insieme con E. Misley, una spedizione marittima per l'Italia (1831). Successore di Claudio fu il conte Filippo iunior (Barcellona 1816 - Parma 1895) che partecipò ai moti del 1848, fu podestà di Parma (1859) e, nominato senatore (1860), fece anche parte del Consiglio di stato; lasciò alcuni scritti storici e filosofici.