Lindio
Aggettivo di provenienza, da Lindo località dell'isola di Rodi, erroneamente considerato da D. come nome proprio di uno dei sette sapienti, in Cv III XI 4 non filosofi ma sapienti, sì come furono quelli sette savi antichissimi... lo primo de li quali ebbe nome Solon, lo secondo Chilon, lo terzo Periandro, lo quarto Cleobulo, lo quinto Lindio, lo sesto Biante, e lo settimo Prieneo.
In realtà L. indica soltanto la patria di Cleobulo (v.), uno dei sette sapienti, detto appunto Cleobulus Lindius.
L'origine dell'errore è forse da ricercare in un'inesatta lettura o, più probabilmente, in un excerptum corrotto da Agostino Civ. XVIII 25 " Eo tempore Pittacus Mytilenaeus, alius e septem sapientibus, fuisse perhibetur. Et quinque ceteros, qui, ut septem numerentur, Thaleti, quem supra commemoravimus, et huic Pittaco adduntur... Hi sunt autem: Solon Atheniensis, Chilon Lacedaemonius, Periandrius Corinthius, Cleobulus Lindius, Bias Prienaeus. Omnes hi, septem appellati sapientes... ". La sostituzione di Talete e Pittaco con L. e Prieneo (che designa invece la patria di Biante), si giustifica con la struttura del passo di Agostino che nomina i primi due separatamente e raggruppa invece i restanti cinque tra la formula di esordio (" Hi sunt autem ") e di conclusione (" Omnes hi, septem appellati sunt sapientes "). Non v'è dubbio infatti che, estraendo questo passo da Agostino, fosse fatale la caduta di Talete e Pittaco, poi sostituiti con i due aggettivi di provenienza meno consueti quali Lindius e Prienaeus, che vennero scambiati per nomi di persona. L'errore dovette essere favorito dalla quasi certa mancanza di segni d'interpunzione tra i vari nomi; v. anche BIANTE.