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linearità

di Samantha Leorato - Enrico Saltari - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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linearita

Samantha Leorato
Enrico Saltari

linearità  Proprietà matematica di una funzione o di uno spazio.

Una funzione di variabili reali f è lineare se, dati due punti qualunque x e y, e due costanti a e b anch’esse arbitrarie, si ha che f(ax+by)=af(x)+bf(y). Una funzione lineare in uno spazio vettoriale è anche detta iperpiano (➔), o piano nel caso particolare di due sole dimensioni (cioè d=2).

La proprietà di l. è molto conveniente, perché semplifica tutte le operazioni di tipo lineare: se le funzioni f e g sono lineari, le operazioni f(g(x)) e g(f(x)) sono interscambiabili. Se la funzione f è definita su uno spazio vettoriale molto generale (per es., uno spazio di matrici, di funzioni o di variabili aleatorie), invece del termine funzione si può usare il termine applicazione, o anche operatore. Tra gli operatori lineari più comuni, vi è la traccia di una matrice (➔), tr(A), e l’operatore media (➔). Per l’operatore media si ha, infatti, che E(aX+bY)=aE(X)+bE(Y), dove X e Y sono due variabili aleatorie (➔ variabile aleatoria) con media finita, mentre a e b sono due costanti qualsiasi. L’operatore varianza non è invece lineare, poiché

Var(aX+bY)=a2Var(X)+b2Var(Y)+2abCov(X,Y).

Un altro esempio di operatore lineare è il cosiddetto operatore alle differenze prime (o lag), generalmente indicato con L, che a una serie storica Y={Yt} associa le differenze

L

(Y)={(Yt−Yt−1),(Yt−1−Yt−2), ...}.

Lineare è anche l’operatore derivata (➔), che a una funzione f associa la sua derivata prima.

La funzione lineare

Una funzione a una sola variabile si dice lineare se è rappresentabile nel piano cartesiano tramite una retta, ossia se assume la forma f(x)=ax+b, dove a e b sono costanti. Un esempio in economia è la funzione lineare del consumo, C=+cYD, in cui rappresenta il consumo autonomo, c la propensione marginale al consumo e YD è il reddito disponibile. Questa definizione riguarda le funzioni a una sola variabile ed è a rigore formalmente corretta solo se b=0. In matematica, infatti, le funzioni in cui b è diverso da 0 vengono denominate affini. ● In economia si è spesso interessati a funzioni che hanno come argomento più variabili, ossia vettori. La funzione si dice in tal caso lineare se preserva le operazioni di additività e moltiplicazione scalare: f(tx+sy)=tf(x)+sf(y), in cui x e y sono vettori, mentre s e t sono scalari. Se il risultato operato dalla trasformazione della funzione f(.) è uno scalare invece che un vettore, si è in presenza di un funzionale lineare. Per es., se p è un funzionale lineare, allora p(x)=px=z, dove z è uno scalare. Esempi molto noti in economia di funzionali lineari sono il vincolo di bilancio (➔ bilancio, vincolo di) e l’isocosto (➔). Nel primo caso il vettore p è rappresentato dai prezzi dei beni acquistati dal consumatore, il vettore x è dato dalle quantità acquistate dei diversi beni e z è il reddito del consumatore. Analogamente, nell’isocosto il vettore p è rappresentato dai prezzi degli input, il vettore x è dato dalle quantità acquistate di questi input e z è il costo totale sopportato dall’impresa.

Samantha Leorato, Enrico Saltari

Vedi anche
campo biologia ● campo morfogenetico Area dell’embrione, o del primordio di un germoglio, dotata della capacità di dare origine a un determinato organo; per es., i campo morfogenetici dell’arto posteriore danno origine ad arti posteriori, quelli branchiali a branchie ecc. La realizzazione delle capacità di ... integrale In matematica, operazione eseguita su una funzione di variabile reale o complessa per determinare l’area delimitata dalla funzione stessa e dall’intervallo su cui è definita. Il termine s’incontra per la prima volta in uno scritto di G. Bernoulli (1690); le denominazioni di integrale definito e integrale ... osservabile In fisica, si dice di grandezza che ha la proprietà dell’osservabilità, è cioè suscettibile di essere misurata. Le variabili dinamiche di un sistema fisico che siano suscettibili di determinazione sperimentale sono chiamate le osservabile del sistema: ogni teoria che pretenda di descrivere il comportamento ... varianza fisica In termodinamica, la varianza (o grado di libertà), è il numero dei parametri caratteristici di un sistema che si possono far variare senza cambiare il numero e la natura delle fasi presenti (➔ equilibrio). matematica In statistica, data la successione di valori numerici esprimenti un dato carattere ...
Altri risultati per linearità
  • applicazione lineare
    Enciclopedia della Matematica (2013)
    applicazione lineare detta anche omomorfismo di spazi vettoriali, è una applicazione ƒ: V → W tra due spazi vettoriali V e W su un campo K, con le due seguenti proprietà: • ƒ(v1 + v2) = ƒ(v1) + ƒ(v2), per ogni coppia di vettori v1, v2 appartenenti a V; • ƒ(λv) = λƒ(v), per ogni scalare λ appartenente ...
  • operatori lineari
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
    Luca Tomassini Un’appli­cazione A:E→F di uno spazio lineare E in uno spazio lineare F (anche coincidente con E) su un campo K (che qui identificheremo con i numeri complessi ℂ) tale che A(αx1+βx1)1= αAx1+βAx2 (x1,x2∈E). L’insieme D(A) di tutti gli x∈E per i quali l’applicazione è definita si dice dominio ...
Vocabolario
linearità
linearita linearità s. f. [der. di lineare1]. – L’esser lineare; solo in senso fig. (dirittura, rettitudine morale: la l. di una condotta), o in qualche partic. uso scientifico e tecnico: per es., in matematica, dimostrare la l. di una...
linearismo
linearismo s. m. [der. di lineare1]. – 1. Nella terminologia critica delle arti figurative, la tendenza a far prevalere la linea su ogni altro elemento di un’opera pittorica o grafica, e spec. sul chiaroscuro e sulle gradazioni del colore....
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