linfocita
Cellula effettrice dell’immunità specifica che si attiva nei confronti di qualsiasi agente estraneo (o antigene) evocando una risposta immunitaria. I linfociti costituiscono circa il 30% dei leucociti circolanti nel sangue periferico; di questi il 70÷75% sono linfociti T, il 10÷15% linfociti B e il 10% cellule Natural killer (NK). Queste cellule hanno un aspetto rotondeggiante con un diametro di 6÷10 μm. I linfociti B esprimono recettori immunologici sulla loro superficie cellulare, la cui attivazione ne induce la maturazione e la proliferazione, e il successivo differenziamento in plasmacellule. I linfociti B e le plasmacellule producono gli anticorpi o immunoglobuline e sono i protagonisti dell’immunità umorale specifica. La denominazione dei linfociti T deriva dal timo, dove avviene la loro maturazione. Qui i linfociti T imparano a riconoscere le cellule dell’organismo (cellule self). Una volta entrati in circolo, sono in grado di identificare gli antigeni estranei (antigeni non-self). Si distinguono due principali popolazioni di linfociti T: linfociti T citotossici e linfociti T helper. I linfociti T citotossici sono in grado di riconoscere ed eliminare le cellule infettate da un agente patogeno; i linfociti T helper collaborano con le cellule che ‘presentano l’antigene’ (macrofagi e cellule dendritiche) coadiuvandone l’azione. Questo evento induce l’attivazione del linfocita T helper che produce diverse specifiche citochine. I linfociti T hanno un’importante funzione nel contrastare le infezioni virali e nell’indurre le malattie autoimmuni e allergiche. I linfociti NK contengono nel loro citoplasma dei granuli che liberano delle proteine denominate perforine in grado di determinare la morte di cellule neoplastiche. Le cellule NK possono eliminare cellule infettate da virus in assenza di una risposta immunitaria anticorpale e quindi rappresentano un’importante difesa contro le infezioni virali.
→ Allergia; Citoscheletro; Infiammazione; Memoria immunologica