Christie, Linford
Gran Bretagna • St. Andrews (Giamaica), 2 aprile 1960 • Specialità: Velocità
È stato uno dei più longevi velocisti della storia: aveva più di 32 anni quando a Barcellona vinse il titolo olimpico sui 100 m e 36 anni quando ad Atlanta si conquistò un posto nella finale olimpica per essere poi escluso dalla gara per due false partenze. Trasferitosi da bambino con la famiglia dalla Giamaica a Londra, a 17 anni iniziò a fare atletica praticando il salto in lungo (7,25 m) e il salto triplo (14,40 m). Cominciò a dedicarsi in esclusiva alla velocità quando era già ventiseienne, rimanendo dopo di allora per un decennio ai vertici sui 100 m (non amava correre i 200 m, dove però fu quarto ai Giochi di Seul 1988), tra vittorie, polemiche e rapporti difficili soprattutto con la stampa britannica. Fisico possente (1,89 m per 77 kg), ebbe la sfortuna di trovare sul suo cammino velocisti come Carl Lewis, Leroy Burrell, Frank Fredericks. Ai Mondiali di Tokyo del 1991 arrivò solo quarto pur correndo in 9,92″: demoralizzato voleva ritirarsi. Non lo fece e l'anno successivo vinse a Barcellona. Era stato già medaglia d'argento a Seul nella controversa finale che coincise con la squalifica di Ben Johnson. Ma anche l'argento che gli fu assegnato a tavolino fu messo in dubbio dopo che nelle sue urine furono trovate tracce di efedrina. Assicurò che aveva abusato di una sostanza contenente ginseng e con 11 voti contro 10 la Commissione medica del CIO lo graziò. Campione d'Europa nel 1986, nel 1990 e nel 1994, nel 1993 vinse il titolo mondiale a Stoccarda, quando vinse in 9,87″, nuovo primato d'Europa. Dopo la grande delusione di Atlanta continuò a correre. Nel luglio 1998 vinse una causa contro un giornalista che lo aveva accusato di far uso di anabolizzanti ma sette mesi dopo, durante un meeting indoor in Germania, a Dortmund, fu trovato positivo al nandrolone.