CUMANI, Lingua dei
La lingua dei Cumani è, al pari del turco delle iscrizioni runiche dell'Orkhon e dell'Uigurico una delle parlate, ora estinte, della sezione delle lingue turche meridionali (dialetti j, v. turche, lingue). Il cumano non presenta grandi ed essenziali differenze dall'osmanli letterario, ma la sua posizione, secondo G. Németh, è strettamente affine a quella del pecenego; queste due lingue avrebbero maggiore somiglianza e rapporto coi dialetti turchi del Volga, piuttosto che con l'osmanli. Ci è dato conoscere una parte del tesoro lessicale cumano attraverso un prezioso manoscritto del 1303 chiamato appunto Codex Cumanicus che, già appartenente alla biblioteca di Francesco Petrarca, è conservato nella Biblioteca Marciana di Venezia. Il Codex Cumanicus è una specie di dizionario trilingue latino-persiano e cumano. Anche queste due ultime lingue sono scritte con alfabeto latino e la distribuzione dei vocaboli è fatta non del tutto per ordine alfabetico (come le pp. 1-58), ma per categorie. Alla fine si trovano alcuni testi religiosi.
Bibl.: Codex Cumanicus bibl. ad templum divi Marci, con note e glossarî di Géza Kuun, Budapest 1880 (ivi bibl. anteriore); W. Radloff, Das türkische Sprachmaterial des Codex Comanicus, Pietroburgo 1887 (Mem. Acc. Sc., XXXV, p. 6); W. Bang, Zur Kritik des Codex Cumanicus, Lovanio 1910; id. e J. Marquart, Osttürkische Dialekstudien, Gottinga 1914; Munköcsi, Keleti Szemle, XV (1915), p. 318 segg.; G. Németh, Arpádkori, törökjeink, in Népünkes Nyelvünk, III (1931); cfr. anche P. Pelliot, A propos des Comans, in Journal asiatique, 1920, p. 126 segg.