linguaggio
Francesismo, usato tre volte nella Divina Commedia (e una nel Fiore) con il valore di ‛ lingua ' (v.): è sentito come forma dotta e rara, ricorrendo in rima due volte; per di più, l'unica volta che si registra all'interno del verso dista di un sol verso da un'occorrenza in rima. Nel senso proprio di " lingua ", " idioma di un popolo ", in If XXXI 78 questi è Nembrotto per lo cui mal coto / pur un linguaggio nel mondo non s'usa, e 80 non parliamo a vòto; / ché così è a lui ciascun linguaggio / come 'l suo ad altrui, ch'a nullo è noto; Fiore CI 1.
Figuratamente, con riferimento al borbottio del fuoco nel quale è imprigionata l'anima di Guido da Montefeltro che parlando manda fuori un confuso suono: per non aver via né forame / dal principio nel foco, in suo linguaggio / si convertïan le parole grame (If XXVII 14).