linguaggio
linguaggio in termini generali, sistema di simboli e di codici attraverso il quale gli individui di un gruppo sociale si scambiano informazioni. Nell’ambito dei linguaggi verbali, espressi cioè attraverso particolari successioni di suoni o di segni scritti, appartenenti a un prefissato alfabeto, si distingue tra → linguaggi naturali, utilizzati per la comunicazione tra individui e dotati di una grammatica e una sintassi storicamente determinate, socialmente accettate e, come tali, in continua evoluzione, e → linguaggi formali, dotati anch’essi di grammatiche, che tuttavia costituiscono dei sistemi chiusi di generazione delle sequenze accettate. Questi ultimi sono utilizzati in logica per studiare in maniera controllata i procedimenti deduttivi che sono alla base del ragionamento e per determinarne la correttezza. Sui linguaggi formali si fondano anche i → linguaggi di programmazione utilizzati per dare istruzioni ai calcolatori e quindi per la comunicazione tra un individuo e un automa. Il grado di formalizzazione di un linguaggio può anche variare a seconda del contesto e, per esempio, è possibile che nella dimostrazione di un teorema si utilizzino contemporaneamente un linguaggio parzialmente formalizzato (come il linguaggio algebrico caratteristico del → calcolo letterale) e il linguaggio naturale (che in quel contesto assume il ruolo di → metalinguaggio).
□ In logica, si definisce linguaggio il contesto simbolico che consente di eliminare l’equivocità e l’indeterminatezza del linguaggio naturale (→ linguaggio formale).