Brocka, Lino (propr. Lino Ortiz)
Regista cinematografico filippino, nato a San José (Nueva Ecija) il 3 aprile 1940 e morto a Quezon City (Manila) il 22 maggio 1991 in un incidente stradale. Tra i più celebri esponenti del cinema filippino, con Gerardo De Leon ed Eddie Romero, profondo ammiratore dell'opera di Federico Fellini e René Clément, B. volle utilizzare il cinema come strumento per raccontare le vicende del proprio Paese di cui fece risaltare le contraddizioni politiche, utilizzando e valorizzando la struttura dei generi (commedia, thriller, mélo, avventura). Polemico, sul piano artistico, con il cinema d'azione dominante in patria, influenzato dai modelli provenienti da Hong Kong, ma anche con le forzature del cinema-messaggio e, sul piano ideologico, con la dittatura di F. Marcos, privilegiò l'approfondimento psicologico dei personaggi, soprattutto femminili, nei melodrammi e in opere a sfondo sociale di ambientazione operaia. Appassionato di cinema fin da bambino, trascorse due anni come missionario mormone in una colonia di lebbrosi delle Hawaii, prima di frequentare corsi di cinema a San Francisco e di iniziare quindi la sua carriera sul set non convenzionale del film di Monte Hellman, Fight to fury (1965; Lotta furiosa). Tornato a Manila lavorò in teatro e in televisione e, nel 1970, esordì come regista con Wanted: perfect mother, melodramma proletario a sfondo sociale in lingua tagalog. Realizzò quindi una trentina di film, commerciali e d'arte nello stesso tempo, imponendosi nel circuito dei festival per alcuni crudi affreschi di vita proletaria metropolitana, in particolare capolavori come Tinimbang ka ngunit kulang (1974, Sei stato pesato ma sei stato trovato scarso), Maynila sa kuko ng liwanag (1975, Manila negli artigli della luce), Insiang (1976), Jaguar (1979; Giaguaro), Bona (1980), Bayan ko: kapit sa patalim (1984, Il mio paese) e Angela Markado (1980), molti dei quali valorizzati dal Festival di Cannes. Come sottolineato dal critico S. Daney (in "Libération", 26 dicembre 1984), B. era troppo cineasta per accontentarsi dell'astrazione dell'idea, e si rivelò uno dei rarissimi registi capaci di filmare nello stesso tempo una presa di coscienza e una 'presa d'ostaggi', il tutto con un numero minimo di riprese. Identificò come nemici culturali da battere il kung fu e la convenzionale riduzione a stereotipo dei personaggi. Contrappose a ciò la frenesia dei migliori b-movies statunitensi, un modo unico di analizzare la violenza 'dal vivo', e la propensione per un montaggio veloce.
M.A. Hernando, Lino Brocka: the artist and his times, Manila 1993.