LISIMACHIA (Λυσιμάχεια, Lysimachêa)
Città fondata da Lisimaco (309-8 a. C.), per essere degna capitale al suo dominio della Tracia. Fu costruita sullo stretto istmo del Chersoneso Tracico, non molto lungi da Cardia, in modo da dividere i Traci del Chersoneso dalla restante Tracia, e da potere così tenere più facilmente a freno i Traci stessi. Anche alti funzionari del regno vi ebbero diritto di cittadinanza. Per la sua posizione rispetto al Mare Tracico e all'Ellesponto, Lisimachia acquistò importanza nelle lotte dell'età ellenistica. Dopo la sconfitta e la morte di Lisimaco a Corupedio (282 a. C.), Lisimachia passò sotto il dominio di Seleuco I re di Siria, assassinato il quale per opera di Tolomeo Cerauno, la città cadde in potere di questo. Tuttavia anche Cerauno non vi conservò a lungo la signoria, poiché morì combattendo contro i Celti, i quali occuparono con Lisimachia anche la penisola del Chersoneso. Presso Lisimachia i Celti furono a loro volta sconfitti da Antigono Gonata (277 a. C.). Le pretese dei Seleucidi non vennero meno, e Lisimachia col Chersoneso e parte della Tracia appartennero al dominio di Antioco II e Seleuco II Callimaco. Durante la guerra tra Seleuco II e Tolemeo III Evergete, il Chersoneso Tracico con Lisimachia cadde in potere dell'Egitto. Più tardi, forse non prima del regno di Antigono Dosone (230-221 a. C.), era alleata con la Lega etolica, e nel 202 a. C. aveva un comandante etolico; ma questa isopolitia non durò a lungo, per la difficoltà che la lega aveva di difenderla contro i Traci. Intervenne allora ad assicurarsi il possesso di Lisimachia Filippo V re di Macedonia (201-200 a. C.). Obbligato dalla guerra con Roma a spostare le sue forze nell'occidente della penisola Balcanica, Filippo dovette abbandonare Lisimachia, che poco dopo fu assalita e messa a sacco dai Traci. Antioco III, ricostituendo il dominio avito sull'Ellesponto, provvide alla ricostruzione di Lisimachia per farne colà un baluardo dell'impero dei Seleucidi. Dopo la sconfitta di Antioco in Grecia, fu un eccellente punto di concentramento delle forze siriache per il passaggio in Asia; ma dopo la sconfitta navale di Mionneso, Antioco ordinò l'abbandono della città, che non poteva più essere difesa. Con la conclusione della pace del 188 a. C., dopo la battaglia di Magnesia, Lisimachia insieme col Chersoneso fu assegnata a Eumene re di Pergamo, e a Lisimachia furono concentrate le legioni romane che ritornavano dall'Asia. Sotto il dominio pergameno Lisimachia rimase finché, scoppiata la guerra tra Attalo II e Diegilis, dinasta della Tracia, la città fu da questo presa e distrutta. Né risorse più dalle sue rovine.
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