LISSO (Lipso; A. T., 90)
Una delle Isole italiane dell'Egeo, che giace a 37° 18′ lat. N. e a 26° 15′ long. E. Dista 11 km. dall'isola di Patmo e 8 km. da quella di Lero, che stanno rispettivamente a O. e a S., e a 32 km. dalla costa dell'Asia Minore. Ha una forma irregolarmente allungata secondo una direzione SSE.-ONO.; misura 8 km. di lunghezza e 15,6 kmq. di superficie. L'ossatura orografica di Lisso consiste in una catena montuosa che culmina col monte Scafi, nell'ala occidentale, a 277 m., e col monte Capanna, nell'ala orientale, a 113 m. s. m. Le valli sono poco sviluppate in lunghezza, mentre la linea di costa è piuttosto articolata. Lo scheletro dell'ala orientale dell'isola è formato da una serie scistoso-cristallina, probabilmente paleozoica. I calcari mesozoici che seguono superiormente compongono, invece, l'ala occidentale, che ha l'aspetto delle regioni carsiche. Da ultimo vengono i calcari lacustri del Miocene superiore, assai diffusi nella parte centrale e orientale. Da Lisso dipende uno stormo d'isolotti e di scogli sparsi nel mare verso nord, est e sud, a breve distanza dall'isola maggiore (Manoli, Arefusa, Kalaúra, Franco, Isole Bianche). Tutti insieme misurano kmq. 1,23 di superficie.
La popolazione dell'isola è (1931) di 962 ab., in buona parte greco-ortodossi, dediti all'agricoltura e alla pastorizia. A Lisso c'è un solo villaggio presso la baia di Cuseglio, ma qualche gruppo di abitazioni rurali è sparso qua e là per l'isola. Le coltivazioni (grano, orzo, ulive, tabacco, legumi) sono alquanto diffuse solo sul lato est.
Nell'antichità l'isola di Lisso seguì le vicende di Patmo e di Lero. Nel 1809 passò in proprietà del convento di S. Giovanni di Patmo, ma poi fu assoggettata al dominio turco. Fu occupata dall'Italia il 12 maggio 1912.