lista
Sostantivo esclusivo della Commedia, che vale, in genere, " striscia ", " un lungo e stretto pezzo di checchessia " (Lombardi): così in Pg XXIX 77 lì sopra rimanea distinto / di sette liste, tutte in quei colori / onde fa l'arco il Sole e Delia il cinto, D. indica che lo spazio al di sopra dei sette candelabri era dipinto, segnato, da sette " strisce " dei colori dell'iride; ugualmente al v. 110. Due l. formano anche le " ciocche " di capelli che scendono sul petto di Catone: Pg I 36 Lunga la barba... / portava, a' suoi capelli simigliante, / de' quai cadeva al petto doppia lista.
In If XXV 73 Fersi le braccia due di quattro liste, il termine denota i quattro " arti ", cioè le braccia dell'uomo e i due piedi anteriori del serpente, da cui si formano le due braccia di un nuovo strano essere. In Pd XV 23 il termine è usato per indicare i " bracci " della croce luminosa del cielo di Marte: la gemma... / per la lista radïal trascorse, vale a dire " dal corno del braccio destro venne al mezzo del crocicchio, e di là corse giù fino al pié " (Cesari). Cfr. anche le osservazioni del Pézard, ad locum.
In Pg IV 42 Lo sommo er' alto che vincea la vista, / e la costa superba più assai / che da mezzo quadrante a centro lista, il termine può valere " linea " (nel senso geometrico) o " striscia ", a seconda che si intenda quadrante come il quarto del circolo o come lo strumento usato ai tempi di D. per le misurazioni astronomiche, costituito, appunto, da un indice ricurvo lungo il quale ruotava la punta di una striscia funzionante da alidada e da diottra. Comunque, a noi sembra più plausibile la seconda interpretazione, in quanto, nel lessico dantesco, l. indica sempre una " striscia " in senso concreto e fisico, mai una linea geometrica, come sarebbe il raggio di un cerchio. In ogni caso, il senso del passo non cambia: D. ha inteso dire che " il monte aveva un'inclinazione notevolmente maggiore di 45 gradi " (v. QUADRANTE).