livellazione
livellazióne [Der. di livellare, da livella] [MTR] [GFS] Nella geodesia e nella topografia, operazione avente lo scopo di determinare la differenza di livello, cioè di quota, esistente tra due punti della superficie terrestre. ◆ [MTR] [GFS] L. barometrica: serve per misurazioni approssimate di dislivelli ed è basata sulla variazione che subisce la pressione atmosferica al variare dell'altitudine; misurando allora la pressione atmosferica in due diverse località A e B e misurando ivi le rispettive temperature dell'aria, è possibile, con apposite formule (formule ipsometriche), calcolare il dislivello tra i due punti A e B; è importante che le misure barometriche e termometriche siano rilevate contemporaneamente nelle due diverse località, per ovviare ai forti errori che altrimenti si avrebbero a causa delle continue variazioni di pressione e di temperatura durante il giorno. ◆ [MTR] [GFS] L. geometrica: il principio di essa è che se è conosciuta la quota hA di un punto A riferita a una prestabilita quota di confronto e si misura la differenza di quota Δh di un secondo punto B rispetto ad A (appunto con la l.), basta fare la somma algebrica hA+Δh per avere la quota hB del punto B rispetto alla medesima superficie di riferimento. Quest'ultima è di solito quella cosiddetta del livello del mare; per l. di breve lunghezza, cioè in ambito topografico, la superficie media marina può considerarsi piana, mentre per l. di grandi estensione, cioè in ambito geodetico, occorre tenere conto della sua effettiva forma (che è quella locale del geoide) e introdurre nelle formule relative alle l. adeguati termini correttivi (v. geodesia: III 17 f). Per operazioni topografiche ordinarie, la determinazione della differenza di quota viene eseguita mediante un livello a cannocchiale e con due aste di legno munite di scala graduata ed eventualmente di un quadrante scorrevole (mire o stadie); queste vengono disposte verticalmente in corrispondenza dei due punti del terreno di cui si vuole misurare il dislivello e il livello a cannocchiale viene posto "in stazione" in un punto intermedio tra i primi due (fig. 1); posto dapprima il livello nel punto intermedio tra A e B, l'operatore vede nel cannocchiale (disposto orizzontalmente) del livello un punto a della scala graduata della prima stadia (stadia pari) posta verticalmente in A, a cui corrisponde la lettura lA (lettura indietro, perché effettuata volgendo lo sguardo al punto di partenza). Successiv., rotando il livello intorno al suo asse verticale, in modo che la linea di mira si muova in un piano orizzontale, l'operatore effettua sulla seconda stadia (stadia dispari) posta verticalmente in B, la lettura lB (lettura avanti, perché fatta guardando verso il punto di arrivo); il punto b della scala graduata risulta alla stessa quota del punto a, a cui si è in precedenza collimato; il dislivello fra A e B è allora Δh=lA-lB, e quindi la quota del punto B è hB=hA+(lA-lB). ◆ [MTR] [GFS] L. reciproca: procedimento per controllare l'orizzontalità della linea di mira di un livello; si pone prima il livello in stazione in un punto A (fig. 2) e si collima su una stadia posta in altro punto B; si ripete poi la lettura ponendo lo strumento in B e la stadia in A (fig. 3); l'eventuale errore x dovuto all'inclinazione sull'orizzontale della linea di mira (molto esagerato nella fig.) è x=(lA+lB)/2 -(hA+hB)/2, con lA, lB letture effettuate sulla stadia in A e B, e hA, hB altezze sul terreno del livello in A e in B. ◆ [MTR] [GFS] L. tacheometrica: effettuata con il tacheometro, quando la speditezza interessi più di una grande accuratezza e quando la distanza orizzontale D (fig. 4) della stadia dallo strumento non superi circa 500 m, oltre la quale distanza cominciano a farsi sentire gli effetti della curvatura terrestre e della rifrazione atmosferica; il tacheometro, che è provvisto di cannocchiale distanziometrico, misura direttamente la distanza D e l'inclinazione α della linea di mira rispetto all'orizzonte; se H è l'altezza dello strumento sul suolo e l la lettura della stadia al reticolo del cannocchiale, risulta: Δh=H-l+Dtanα. ◆ [MTR] [GFS] L. trigonometrica: è adottata quando è richiesta la quota di qualche punto isolato e chiaramente visibile anche a grande distanza; lo strumento impiegato è il teodolite e la misurazione della distanza è fatta direttamente (una volta sul suolo, ora con distanziometri laser); la formula è quella della l. tacheometrica, con l'introduzione però di un termine correttivo, che tenga conto della curvatura della Terra e della rifrazione atmosferica; i risultati ottenuti raggiungono una notevole accuratezza (per es., per D=10 km l'errore medio è dell'ordine di circa 30 cm).