Berruti, Livio
Italia • Torino, 19 maggio 1939 • Specialità: Velocità
È considerato il talento più puro mai prodotto dall'atletica italiana. Il suo trionfo sui 200 m allo stadio Olimpico di Roma, in occasione dei Giochi 1960, rimane memorabile per leggerezza, eleganza e fluidità di corsa. Figlio unico di una famiglia della media borghesia piemontese, frequentò il liceo classico Cavour di Torino, dove fu scoperto come velocista nel corso delle selezioni per i campionati studenteschi, nei quali vinse gli 80 m in 8,7″, record tuttora imbattuto. Il club Lancia lo tesserò come suo atleta ed ebbe così inizio una carriera fulminea, che già nel 1959 lo vide correre sulla pista di 500 m dell'Arena milanese i 200 m in 20,7″. Seguito in nazionale da Giuseppe Russo arrivò al record del mondo e al titolo olimpico del 3 settembre 1960 correndo due volte, a distanza di un'ora (semifinale e finale), in 20,5″, interrompendo il dominio nordamericano in questa gara, fino a quel momento incontrastato. Il successo non lo allontanò dagli studi: si laureò in chimica industriale all'Università di Torino, continuando la sua carriera di autentico dilettante con il quinto posto nella finale dei 200 m alle Olimpiadi di Tokyo 1964 e il settimo agli Europei di Budapest 1966. Ai Giochi di Città del Messico, nel 1968, fu eliminato nei quarti di finale dei 200 m, ma fu finalista con la 4x100 m (settimo). Tra i suoi titoli, 24 record italiani (3 sui 100 m sino a 10,3″, 10 nei 200 m, 11 in staffetta 4x100 m) e 15 vittorie ai campionati italiani (6 nei 100 m, 8 nei 200 m, una in staffetta 4x100 m).