BONI, Livio
Nacque a Roma il 7 genn. 1884 e nella città natale iniziò gli studi musicali sotto la guida di F. Forino. Recatosi successivamente a Bologna, vi conseguì il diploma di violoncello presso il liceo musicale, avendo avuto come maestri per lo strumento Francesco Serato, per l'armonia Guglielmo Mici e per la composizione Ottorino Respighi. Dopo aver compiuto alcuni viaggi all'estero nei quali si avvalse dei consigli di ottimi violoncellisti, il B. iniziò la sua carriera concertistica a Firenze e a Bologna (Respighi fu suo collaboratore al pianoforte). Anche in seguito, nei suoi giri di concerti in Italia, in Francia, in Germania e soprattutto in Inghilterra (ove spesso suonò per membri della famiglia reale) ebbe la preziosa collaborazione di pianisti famosi, fra i quali si ricordano G. Sgambati, A. Casella, M. E. Bossi, A. Rubinstein, R. M. Casadesus e W. Landowska. A Roma, ove trascorse quasi ininterrottamente la sua esistenza, diede frequenti concerti all'Augusteo, alla sala dell'Accademia di S. Cecilia e altrove, e fu uno dei musicisti di corte al tempo della regina Margherita. Per i suoi meriti artistici il 2 ag. 1937 fu nominato ufficiale della Corona d'Italia.
Il B. non si limitò a presentare pezzi di repertorio, ma si dilettò sia nel riesumare musiche antiche sia soprattutto nell'eseguire composizioni di autori contemporanei, dei quali egli fu spesso il primo esecutore (come, ad esempio, di sonate per violoncello e pianoforte di Pizzetti e di F. Lunghi, di composizioni di Respighi, di A. Gasco, di E. Desderi). Fece parte anche di trii, con A. Longo e A. Serato, con Casella e M. Corti, con R. Silvestri e L. Spera. Si interessò moltissimo alla diffusione della cultura musicale fra i giovani, prendendo parte attiva a concerti espressamente organizzati per la "educazione musicale degli studenti" (negli anni 1928, 1932, 1933 e 1934). Fin dall'8 genn.1928 fu eletto accademico di S. Cecilia e ricoprì ripetutamente la carica di consigliere e quella di censore. Commissario per gli esami di magistero in violoncello e contrabbasso presso l'Accademia, fu tra coloro che più si adoperarono affinché avesse termine la gestione commissariale insediatasi allAccademia nel 1944. Fu anche membro dell'Accademia Filarmonica romana. Dal 1º ott. 1935, dopo un giro di concerti nell'America del Nord, ottenne a Roma fino al 30 giugno 1937 l'incarico per l'insegnamento di violoncello presso il conservatorio di musica di S. Cecilia. Dal 10 luglio 1937 venne nominato titolare di cattedra senza concorso; prolungò la sua attività didattica fino al 30 sett. 1954, quando lasciò il posto per raggiunti limiti di età, ma continuò a prendere parte attiva alle più importanti manifestazioni musicali. Morì a Roma il 13 nov. 1963.
Fonti e Bibl.: Notizie sul B. si possono trovare in Ricordi musicali fiorentini, V (1909-1910), p. 26; R. Accademia di S. Cecilia. Annuario dal 1ºluglio 1920 al 30 giugno 1921, pp. 96, 130; Annuario dal 1º luglio 1921 al 30 giugno 1922, pp. 76, 106; Annuario dal 1º luglio 1923 al 30 giugno 1924, p. 82; Annuario 1928-1929, pp. 8, 23, 25; Annuario 1929-1930, pp. 8, 26, 59, 181, 225, 447; Annuario 1930-1931, pp. 8, 55, 184, 343, 552; Annuario 1931-1932, pp. 8, 232 s.; Annuario 1932-1933, pp. 8, 159, 243, 245; Annuario 1933-1934, pp. 8, 28, 30, 64 s., 245 s., 248, 252 s., 272 s.; Annuario 1943-1949, pp. 7, 107-109; Annuario 1949-1951, pp. 7, 108 s.; Annuario 1951-1952, pp. 7, 108 s.; Annuario 1956-1957, pp. 7, 133; Annuario 1957-1958, pp. 7, 138, 208; Annuario 1958-1959, pp. 7, 135 s.; Annuario 1959-1960, pp. 133 s. Vedi inoltre: E. di San Martino Valperga, Regia Accademia di Santa Cecilia. I concerti dal 1895 al 1933, II, Roma 1933, pp. 233-1083, passim; F. L. Lunghi, La scomparsa del violoncellista L. B., in Giornale d'Italia, 14-15 nov. 1963; G. B[oni], Ricordo di L. B., in Il Mondo della Musica, I (1963), pp. 65-67; A. De Angelis, L'Italia musicale d'oggi. Diz. biografico dei musicisti, Roma 1928, p. 84; Chi è?, Roma 1957, p. 80.