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LIVREA

di Gabriella Aruch Scaravaglio - Enciclopedia Italiana (1934)
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LIVREA (dal fr. robe livrée "veste consegnata"; fr. livrée; sp. librea; ted. Livree; ingl. livery)

Gabriella Aruch Scaravaglio

Fin dal sec. XII i nobili e i regnanti regalavano vesti con i colori e lo stemma della loro casa ai familiari e alla gente del loro seguito. Queste vesti, date in occasione di feste solenni, erano talora anche offerte a persone alle quali si voleva rendere omaggio: esse indicavano la magnificenza e assicuravano la protezione del donatore. "Être des robes" significava in Francia (sec. XIII) essere al seguito di una casa; e in Italia, nel Trecento, "esser delle robe" di una famiglia aveva lo stesso significato. La livrea, derivata dalle antiche paratae, fu in principio una giacca dai colori prestabiliti, da portare sull'armatura. Fu chiamata anche livrea, più tardi, la veste, l'impresa, il colore, che la dama dava al cavaliere. Talvolta gli uomini si vestivano delle altrui divise per onorare un ospite: così per rendere omaggio a Enrico II re di Cipro i Genovesi, nel 1309, si vestirono di giallo e di paonazzo. Nel 1400 in Italia l'uso di vestire l'ospite o il parente a proprie spese e con i proprî colori, in segno di onoranza, risulta dai registri delle corti: i conti di casa d'Este riportano le spese fatte per vestire don Alfonso Gonzaga, fidanzato a Isabella d'Este. Il valore aristocratico della livrea continua fino alla seconda metà del Cinquecento. Una legge suntuaria severissima, emanata da Enrico II nel 1580, determinò i malcontenti a far portare le vesti tramate d'oro, a loro interdette, ai domestici: così il lusso della famiglia, eludendo la legge suntuaria, appariva nelle livree della servitù: lusso che aumentò nel Seicento e arrivò al massimo nel Settecento. Abolita dalla Rivoluzione, riammessa durante l'impero, la livrea risorge nell'Ottocento e perdura in varie forme sino ai giorni nogtri.

Bibl.: A. Caro, Lettere famigliari, I, Venezia 1575, p. 178; M. de Saint-Épain, L'art de composer les livrées, ecc., Tours 1853; L. T. Belgrano, Della vita privata dei Genovesi, Genova 1875, p. 23; A. Challamel, Hist. de la mode en France, Parigi 1874, p. 78; L'intermédiaire des chercheurs et des curieux, Parigi 1878, p. 519; L. A. Gandini, Isabella, Beatrice, Alfonso d'Este infanti, Modena 1896, p. 32; A. Parducci, Couleur de livrée, Roma 1911; V. Gay, Glossaire archéologique du Moyen-âge à la Renaissance, II, Parigi 1928, p. 90; E. Viollet-le-Duc, Dictionnaire raisonné du mobilier français de l'époque carlovingienne à la Rainassance, IV, p. 76.

Vedi anche
livrea storia In origine, veste con i colori e lo stemma della casa che, dal 12° sec., nobili e regnanti regalavano ai familiari e alla gente del seguito, o che offrivano a persone alle quali volevano rendere omaggio o assicurare protezione. Dopo la metà del Cinquecento, il nome designa l’abito indossato dalla ... Rivoluzione francese Complesso degli eventi politici e sociali avvenuti in Francia tra il 1789 e il 1799, con la formazione della monarchia costituzionale e l'instaurazione della Repubblica, fino all'ascesa di Napoleone Bonaparte. la francia del settecentoNella seconda metà del 18° sec., durante il regno di Luigi XVI e ... Parigi (fr. Paris) Città capitale della Francia (2.181.371 ab. nel 2006; 10.142.977 ab. nel 2008, considerando l’intera agglomerazione urbana). È situata sulle rive della Senna, al centro dell’Île-de-France, e alla confluenza nella Senna della Marna e dell’Oise. Amministrativamente la città era compresa nel ...
Vocabolario
livrèa
livrea livrèa s. f. [dal fr. livrée, propr. part. pass. femm. di livrer nel senso di «fornire, consegnare» (sottint. robe «abito»), in quanto era regalata dal signore]. – 1. a. In origine, veste con i colori e lo stemma della casa che,...
livreato
livreato agg. [der. di livrea], non com. – Che indossa la livrea: un cameriere l. brandì il fascicolo dei conti (Bontempelli).
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