Vedi LIXUS dell'anno: 1961 - 1995
LIXUS (Λίξος)
Colonia fenicia del Marocco, alla foce del Luqos. Plinio (Nat. hist., xix, 63) afferma che il santuario di Eracle (Melqart) di L. era più antico di quello di Gades; la sua fondazione dovrebbe dunque rimontare alla fine del secondo millennio.
Tuttavia nessuno dei resti della colonia fenicia finora messi in luce su suolo vergine è anteriore al VI sec. a. C.
Vi si trova, tuttavia, ceramica indigena di tradizione neolitica, ceramica rossa lucida fenicia, identica a quella di Spagna e d'Algeria (a Cartagine essa scomparve nel VI sec. ma nell'O essa continua), ceramica a strisce di tipo punico e siceliota. Un sostegno di un trono per la statua di un dio di fattura analoga alle sculture ibericofenice, raffigura una sfinge. Fra gli oggetti importati, uno scarabeo egiziano della XXI-XXII dinastia, rari frammenti attici a figure nere e soprattutto rosse: dall'inizio del IV sec. troviamo resti di ceramica iberica, punica e campana. Nel Periplo di Annone, gli abitanti della città fanno da guida e da interpreti ai Punici; la loro menzione pone d'altronde dei problemi. L. come. Gades, pur mantenendo buoni rapporti con Cartagine, rappresenta dunque una civiltà fenicia occidentale diversa dalla punica. Dopo le guerre puniche L. cade alle dipendenze della Mauritania e conserva la sua prosperità economica. Nel Il e I sec. a. C. sono costruite grandi mura, il podio di un tempio e parecchie case ben conservate. Provviste di un cortile interno esse sono costruite in muratura a pietra viva, decorate di stucchi e di mosaici. Le importazioni di ceramica campana aumentano. A questo periodo è datata senza dubbio, la maschera di bronzo raffigurante un dio fenicio, bellissimo lavoro ellenistico; alcune monete hanno l'effigie di un dio fenicio con la testa ricoperta della tiara puntuta, dalla cima della quale ricade una nappa (secondo Tarradell l'attribuzione a L. dei pezzi con la leggenda MQM SMS, proposta da I. Mazard è dubbia). Distrutta in due riprese alla metà del I sec. a. C. e del I d. C., L. fu eretta in colonia romana da Claudio. Le case, però, possono essere datate alla prima metà del III sec. d. C. dai mosaici (di Marte e Rhea Silvia, delle tre Grazie, ecc.) simili a quelli di Spagna. Numerosi bronzetti, fra i quali gli ornamenti di un letto, sono di buona qualità. Una nuova distruzione sopravviene alla metà del III secolo. Ciò malgrado, la città è ancora occupata dall'esercito romano alla fine del IV sec., e a questo periodo risale una basilica cristiana.
Bibl.: M. Tarradell, Lixus, Tetuan 1959.