lobbismo di base
locuz. sost. m. – L’espressione designa un gruppo o un movimento di cittadini che si ritrovano concordi nel sostenere una causa di interesse sociale, attraverso le forme proprie della partecipazione democratica. Originatosi negli Stati Uniti, con il nome di grassroots lobbying, mira al coinvolgimento dei cittadini, assumendo un ruolo sempre più significativo anche sul piano della politica internazionale. Nonostante i limiti e le critiche derivanti da episodi di corruzione, il lobbismo è una rappresentanza di interessi palesi, che può essere esercitata anche nelle forme di un movimento civico o di un'organizzazione che assume valenza politica e riconoscimento sociale e, in alcuni casi, legale e istituzionale. Il lobbismo di base, in particolare, opera per accrescere il consenso e ridurre il dissenso su determinati argomenti di rilevante interesse sociale, sollecitando l’attenzione dell’opinione pubblica e di coloro che hanno titolo per assumere decisioni in merito. Considerando la complessità dell’organizzazione di un movimento di base, si possono distinguere due tipi di lobbismo di base: quello d'impresa, che tende a coinvolgere i quadri, coloro che lavorano nell’indotto del settore e i sindacati che sostengono forme di lotta relative a una o più aziende; e quello che promuove grandi campagne di sensibilizzazione sociale, per es. contro l’uso del tabacco o dell’alcol. L’Agenzia delle entrate statunitense (Internal revenue service, IRS), lo ha definito un tentativo di influenzare le scelte legislative con il sostegno dell’opinione pubblica o di un suo settore.