LOBKOVIC (ted. Lobkowitz)
E una delle più importanti famiglie nobili della Boemia, dapprima di cavalieri, ma già dal 1459 di signori e infine di conti e di principi. Il più vecchio membro della famiglia a noi noto è Mareš di Újezd, il quale visse sotto Carlo IV; il cui ultimogenito Nicola (morto nel 1435) acquistò oltre ad altri beni anche Lobkovice e Hasištein, da cui prese poi il nome tutta la famiglia. Ebbe due figli, Nicola e Giovanni, i quali fondarono due rami, degli Hasiytejnskš e dei Popel. Del primo ramo emerse Bohuslav H. di L. (1460-1510), che studiò a Bologna e a Ferrara e fu uno dei più famosi rappresentanti dell'umanesimo in Boemia.
Il ramo dei Popel di L., fondato da Giovanni (morto nel 1470), il quale fu nel 1459 innalzato al rango di signore, si divise già nella seconda generazione in due nuove linee: di Bilína e di Chlumec. Della prima linea, che fu fondata dal figlio maggiore di Giovanni, Teobaldo (Děpolt), Venceslao Ferdinando (morto nel 1697) fu nel 1670 creato conte dell'impero e fu ambasciatore imperiale in Baviera, Francia e Spagna.
Il fondatore del ramo di Chlumec, Ladislao (morto nel 1505) ebbe due figli, i quali fondarono anche loro due diverse linee: di Zbiroh e di Chlumec. Giovanni (morto nel 1569) fu signore di Zbiroh, Točník, Žebrák, Libochovice e Hasenburk. Ebbe cinque figli, dei quali il più noto divenne Giorgio Popel di L. (1551-1607), uno dei più potenti signori nel regno sia per le vaste proprietà, sia per gli alti uffici. Messosi però a cospirare contro l'imperatore Rodolfo II, fu privato degli uffici e accusato di alto tradimento. Essendo uno dei principali propagatori della Controriforma in Boemia, il suo processo attirò l'attenzione della Curia, che volle riabilitarlo. Morì però in prigione senza lasciare figli maschi. Il nipote di lui, Zdenko Adalberto (1568-1628), fu uno dei più famosi membri di questa linea. Fu sostegno del partito cattolico in Boemia, specialmente dal 1599, quando cioè diventò gran cancelliere di Boemia. In questa carica ricusò di aggiungere la sua firma alla cosiddetta lettera di maestà di Rodolfo II del 1609, che concedeva agli acattolici boemi la libertà di religione. Durante la ribellione boema del 1618-1620 si mantenne fedele agli Asburgo; dopo la battaglia della Montagna Bianca fu perciò nel 1623 innalzato al rango di principe dell'impero e nel 1624 ottenne il titolo di reggente della casa di L. Sposando nel 1603 Polissena di Pernštejn, vedova di Guglielmo di Rožmberk, guadagnò alla sua famiglia il dominio di Roudnice; dal padre ebbe Chlumec e Jistebnice, e dopo il fratello ereditò tutti i beni di lui; nel 1601 comprò Sedlōany, ma non s'arricchì dei beni confiscati durante la ribellione boema. Il figlio Venceslao Eusebio (1609-1677) divenne nella guerra dei Trent'anni gran maresciallo di campo, nel 1652 presidente del Consiglio bellico e infine presidente del Consiglio segreto. Nel 1646 ottenne il ducato di Žehaň (Zahaň, ted. Sagan) nella Slesia e insieme il titolo di duca. Fu fautore dell'unione fra l'Austria e la Francia, e perciò furono orditi contro di lui intrighi a corte di modo che, benché fosse uno dei consiglieri favoriti dell'imperatore Leopoldo I, morì infine in disgrazia nel castello di Roudnice. Gli sopravvissero due figli, Ferdinando Augusto Leopoldo (morto nel 1715) e Francesco Guglielmo Ignazio (morto nel 1698). Dei tre figli di Ferdinando il più anziano, Filippo Giacinto (morto nel 1734), fondò la linea di Roudnice, sul quale dominio poi, sotto Giuseppe II, fu trasportato il titolo ducale.
L'odierna linea di Mĕlník fu fondata dal fratello di Filippo Giacinto, Giovanni Giorgio Cristiano (morto nel 1755), il quale nel 1732 fu governatore della Sicilia e nel 1734-1739 generale di cavalleria e governatore di Milano. Uno dei discendenti di lui, Giorgio Cristiano (1835-1908), ebbe il primo posto fra la nobiltà boema nella lotta per i diritti statali del regno di Boemia sotto l'Austria; fu supremo maresciallo e presidente della dieta del regno di Boemia.
Bibl.: J. Truhlář, Listář Bohuslava Hasištejnského z Lobkovic (L'epistolario di Bohuslao H. di L.), Praga 1893; W. W. Tomek, Spiknutí Jiřiho z L. roku 1593 (La cospirazione di Giorgio L. nel 1593), in Časopis Českého Musea (La rivista del Museo di Boemia), XXVII, Praga 1853; M. Dvořák jun., Process Jiřího z L. (Il processo di Giorgio di L.), in Český Časopis Historický (Rivista storica cèca), II, Praga 1896; A. Wolf, Fürst Wenzel L., erster geh. Rath Kaiser Leopolds I. 1609-1677, Vienna 1869; M. Dvořák, Briefe Kaiser Leopolds I. an Wenzel Euseb Fürsten von L. 1657-1674, Vienna 1894; Giorgio Conte di L. e l'autonomia nel regno di Boemia (uscì nelle edizioni cèca e tedesca), Praga 1905; M. Dvořák e B. Matějka, Zámek Roudnichý (Il castello di Roudnice), nella collezione "Soupis památek umělechých a historichých" (I monumenti artistici e storici del regno di Boemia), pubblicata dall'Accademia cèca, XXVII, Praga 1907; M. Dvořák, Das Lobkowitzsche Archiv in Raudnitz, in Archivalien zur neueren Geschichte Österreichs, I, Vienna 1913.