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ALBERGOTTI, Lodovico

di Gino Franceschini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)
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ALBERGOTTI, Lodovico

Gino Franceschini

Nacque in Arezzo da Francesco di Bico verso la metà del sec. XIV.

Noto giurista, fu eletto tra i Savi del Comune di Firenze e il 19 genn. 1377 diede con Filippo Corsini ed altri giurisperiti, su richiesta dei Priori, parere favorevole all'osservanza delle riformagioni, in virtù delle quali anche i popolani potevano esser dichiarati magnati. Fu quindi consigliere di Carlo III di Durazzo per il tempo in cui questi fu signore d'Arezzo (1380-84) e come tale fu presente il 26 ott. 1380 all'atto che costituì Guglielmo, vescovo di Raab, vicario del re in quella città. Nel 1384 prese parte attiva alle pratiche che condussero tanto Enguerrand VII di Coucy, come lacopo Caracciolo, vicario in Arezzo per il re, a cedere la città e la fortezza a Firenze: ed era presente quale priore, il 27 ott. 1384, all'atto di cessione. Il 15 giugno 1387 i Dieci di Balia lo inviavano a Lucca insieme a Stoldo Altoviti, ambasciatore al papa Urbano VI, e il 15 genn. 1388, assieme a Gherardo Buondelmonti, ad Imola a dirimere una controversia tra i Bolognesi ed il marchese Niccolò d'Este per il possesso di alcuni castelli; il 12 luglio dello stesso anno era tra i consultori dei Dieci per questioni territoriali riguardanti Città di Castello. Il 16 maggio 1389 con altri plenipotenziari fiorentini fu incaricato di trattare con gli ambasciatori milanesi la delimitazione delle zone di reciproca influenza tra Gian Galeazzo Visconti e Firenze; e nel 1391, insieme a Filippo Adimari ed a Guido Tommasi, andò come oratore a Genova per la pace con Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano.

Morì verso la fine del secolo.

Fonti e Bibl.: Documenti per la storia della città d'Arezzo, a cura di U. Pasqui, III, Firenze 1937, pp. 178, 205, 216; Bartolomeo di ser Gorello, Cronica dei fatti d'Arezzo, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XV, I, a cura di A. Bini e G. Grazzini, p. 108; Leonardi Aretini Historiarum Florentini populi libri XII, ibid., 2 ediz., XIX, 3, a cura di E. Santini e C. Di Pierro, p. 258; G. Colino, La preparazione della guerra venetoviscontea contro i Carraresi, in Arch. stor. lombardo, s. 4, XXXIV (1907), pp. 217-218; G. Franceschini, Gian Galeazzo Visconti e Antonio da Montefeltro, in Atti del III Congresso stor. lomb., Milano 1939, n. 58.

Vedi anche
marchése marchése Titolo nobiliare che nella gerarchia araldica segue quello di duca. In età carolingia e nel corso del Medioevo il termine marchese equivalse al margravio del mondo germanico. A partire dall'11° sec., la figura del marchese assunse un'autonomia che portò alla costituzione di signorie territoriali ... Giàn Galeazzo Visconti duca di Milano Giàn Galeazzo Visconti duca di Milano. - Figlio (Pavia 1351 - Melegnano 1402) di Galeazzo Visconti e di Bianca di Savoia. Il padre lo fece sposare nel 1360 a Isabella di Valois (figlia del re di Francia Giovanni II), che portò in dote la contea di Vertus, onde il titolo a Gian Galeazzo Visconti duca ... priore Il superiore di una comunità religiosa e in particolare di una comunità monastica. ● Titolo di particolare dignità in alcuni ordini cavallereschi (anche gran priore). Nell’Ordine dei Cavalieri di Malta il priore presiede l’organo preposto all’amministrazione dei possedimenti compresi in più commende. ... Caràcciolo Caràcciolo. - Famiglia napoletana, di antica nobiltà, vantava una mitica origine bizantina; da un Giovanni (sec. 12º) prendono inizio quattro rami della famiglia: i C. Rossi, i C. Cannella, i Caracciolo di Capua e i C. Carafa, rispettivamente dai suoi figli Landolfo, Riccardo, Reginaldo e Gregorio. Più ...
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