Frapolli, Lodovico
Ingegnere e uomo politico (Milano 1815 - Torino 1878). Ufficiale, lasciò nel 1841 l’esercito austriaco per recarsi a Parigi dove si laureò in ingegneria mineraria. Qui frequentò gli esuli liberali e democratici italiani e nel 1843 si recò a Londra per conoscere Mazzini con cui mantenne costanti rapporti. Subito dopo le Cinque giornate, tornò a Milano e tra il 1848 e il 1849 ebbe incarichi diplomatici a Parigi dal governo provvisorio di Lombardia, da quello democratico della Toscana, nonché dalla Repubblica romana. Nel 1849 fu espulso dalla Francia e si trasferì in Svizzera, fino a quando, liberata la Lombardia, tornò a Milano. Dal 1860 al 1866 combatté, come volontario, in tutte le spedizioni garibaldine e nel 1870 partecipò alla campagna dei Vosgi. Dopo il raggiungimento dell’Unità, Frapolli, abile e accorto organizzatore, svolse un ruolo di primo piano nella ricostituzione della massoneria italiana, di cui fu gran maestro dal 1867 al 1870. Fu deputato per la Sinistra nelle legislature VII, IX, X e XI. Affetto da disturbi psichici, morì suicida.