MURATORI, Lodovico
Commediografo, nato a Roma l'11 settembre 1834, morto ivi nel 1919. Fu ufficiale dell'artiglieria pontificia, e professore di matematiche in scuole medie. Frequentò durante la giovinezza i poeti della cosiddetta "scuola romana"; ma in realtà non professò le loro teorie umanistiche, retoriche e puristiche, bensì, abbandonandosi a una facile vena, scrisse con dialogo scorretto, ma con riconosciuta efficacia teatrale, commedie e drammi, che, da un'iniziale imitazione del Giraud passarono a quella del teatro francese, allora più acclamato.
Dei suoi primi e giovanili scherzi comici, Un viaggio per cercar moglie, rappresentato circa il 1850 da Gaspare Pieri e poi da altri, ebbe lunghissimo successo in tutta Italia; egli compose poi altre commedie brillanti, e Il disinganno per il Domeniconi, Fidarsi è male per il Bellotti-Bon, Onore e disonore per Alamanno Morelli, Il duello (preced. a quello del Ferrari) per Tommaso Salvini. Altri suoi grandi successi furono Il compagno d'arte (1863), I figli dell'arricchito, Anna Maria Orsini (prediletto dalla Ristori), Il pericolo, e una commedia d'intenti goldonianamente semplici, Il matrimonio d'un vedovo, forse la migliore. Il repertorio del M. ebbe, nel terzo venticinquennio dell'Ottocento, grande voga a Roma e in genere in Italia; ma la mutata atmosfera del nuovo regno d'Italia, col rapido cambiamento dei gusti, fece decadere codesta ingenua popolarità. Il M. scrisse ancora per il teatro brevi lavori, specie di soggetto storico, ed ebbe ancora consensi; poi tacque, dimenticato dal pubblico.