logaggio
Gallicismo che figura nel Detto e nel Fiore, col significato di " ricompensa ", " salario ". Nel Fiore è usato per indicare la generosa ricompensa che il poeta è disposto a donare dopo essere giaciuto sulla sacra immagine (il corpo della donna), dal cui contatto si ripropone salutari effetti: e poi di notte esservi su boccone, / e di donarne ancor ben gran logaggio, CCXXIV 8 (sarà fatta allusione al costume di fare donazioni ai santuari per grazia ricevuta). In Detto 23 Amor non vuol logaggio, / ma e' vuol ben lo gaggio / che 'l tu' cuor si' a lu' fermo, il poeta rivendica la natura disinteressata di Amore, che trae a compimento i desideri del suo fedele senza accettare alcun compenso.
Amore agisce così in antitesi con la legge mercantile dello scambio che domina il mondo profano. Viene in mente il passo del Roman de la Rose in cui Jean inveisce contro i giudici che accettano compensi per la loro opera che dovrebbe essere interamente gratuita: " Senz loier deivent a chief traire / Les quereles que l' en leur porte " (vv. 5672-73), dove se non vi è loage (il quale non pare figuri nel Roman de la Rose), vi è però il sinonimo loier (infinito sostantivato).