logica polivalente
logica polivalente con tale locuzione si indica qualsiasi teoria logica in cui i possibili valori di un enunciato non siano soltanto due come nella logica enunciativa (→ enunciati, linguaggio degli), cioè il vero e il falso, ma tre o più, eventualmente infiniti. Le varie logiche polivalenti si differenziano da un lato per il numero di valori previsti, dall’altro per il modo in cui il valore di un enunciato complesso è determinato a partire dai valori degli enunciati più semplici in esso contenuti. Il primo a delineare un sistema di logica a tre valori fu nel 1918 J. Łukasiewicz, il quale, muovendo da una prospettiva radicalmente antideterministica, sosteneva che gli enunciati relativi ai cosiddetti “futuri contingenti” non sono né veri né falsi, bensì “possibili”, dove il possibile va concepito, appunto, come un terzo valore di verità. Un esempio di logica polivalente in cui i valori di verità sono tutti i numeri reali compresi fra 0 (falso) e 1 (vero) è la → fuzzy logic introdotta nel 1965 dal matematico statunitense di origini iraniane L.A. Zadeh. Sistemi di logica polivalente diversi da quelli di Łukasiewicz furono proposti inoltre anche da E. Post nel 1921, con motivazioni tratte dalla teoria della ricorsività, e da altri.