Lombardo Radice
Lombardo Radice Lucio (Catania 1916 - Bruxelles 1982) matematico italiano. Si laureò in matematica all’università di Roma nel 1938 ed ebbe l’incarico di assistente alla cattedra di geometria analitica. Non prese mai servizio a causa di una condanna a 4 anni di carcere come antifascista. Liberato nel dicembre 1941, riprese l’attività clandestina di opposizione al regime e partecipò alla lotta di liberazione. A guerra finita, iniziò l’attività didattica e di ricerca all’università di Roma, prima come assistente e, successivamente, come libero docente di analisi algebrica ed infinitesimale. Nel 1956 fu nominato professore di geometria analitica con elementi di proiettiva a Palermo, dove insegnò fino al 1960, anno in cui ritornò a Roma come ordinario di geometria analitica. All’inizio la sua attività scientifica si focalizzò sulla teoria delle rappresentazioni dei gruppi finiti, con particolare riguardo a quelle modulari. A partire dagli anni Cinquanta, estese le sue ricerche anche al campo delle geometrie finite e delle geometrie combinatorie. Il suo trattato Istituzioni di algebra astratta (1965) è stato adottato come libro di testo in diverse università italiane. All’attività scientifica affiancò l’interesse per i problemi della scuola, ai quali si dedicò con impegno nella ricerca di ipotesi didattiche innovative e con la pubblicazione, insieme a L. Mancini Proia, del testo Il metodo matematico (1977). Concretizzò questo suo impegno con la fondazione della rivista «Riforma della scuola» (1955), che diresse ininterrottamente sino agli ultimi giorni della sua vita, e con la istituzione di un laboratorio di didattica della matematica presso l’Istituto matematico Guido Castelnuovo dell’università La Sapienza di Roma.