Nome comune degli Anellidi Oligocheti appartenenti alla famiglia Lombricidi, diffusa nelle zone temperate di tutto il mondo, che comprende specie per la maggior parte terrestri, poche acquatiche, con 8 setole in ciascun segmento, distribuite in serie longitudinali.
Le specie terrestri scavano cunicoli nel terreno, in cui si ritirano durante il giorno per uscirne all’imbrunire. Ingoiano terra che triturano in un’ampia sacca dell’apparato digerente dalle pareti molto spesse (ingluvie) e che evacuano insieme a detriti vegetali ingeriti e a secrezioni intestinali. Queste deiezioni si raccolgono in prossimità dell’apertura delle buche scavate; in tal modo i l. contribuiscono alla formazione e all’aerazione del terreno vegetale (➔ humus). Tipico rappresentante è il l. comune, Lumbricus terrestris (fig.), cosmopolita, ma originario dell’Europa.
La lombricoltura si effettua inseminando gli animali in lettiere di materiale organico, per es. letame miscelato con residui vegetali. Nella lettiera, i lombrichi si moltiplicano (raggiungendo densità anche di 10.000 unità/m2) e, con il continuo lavoro di scavo e ingestione, accelerano la mineralizzazione e l’umificazione delle sostanze organiche. In condizioni ideali (15-25 °C), 100.000 lombrichi possono consumare 100 kg/mese di materiale organico trasformandolo in 60-70 kg di vermicomposta.