Londra
Città dell’Inghilterra, capitale della Gran Bretagna e centro commerciale, bancario e culturale fra i maggiori del mondo. La città, il cui nucleo originario risale al 1° sec. d.C., è ricordata per la prima volta nell’età di Nerone, quando fu espugnata dai ribelli iceni (61), quindi riconquistata dai romani; divenne poi uno dei principali centri della Britannia per la sua importanza geografica. Nel 4° sec. fu sede di una zecca e le fu attribuito l’epiteto di Augusta. Teodosio la liberò dalle scorrerie di scoti e pitti. Dopo la partenza delle legioni romane (5° sec.), restò nell’ombra fino all’8° sec., quando le invasioni danesi ne danneggiarono gravemente l’attività. Tra 8° e 10° sec. attraversò un periodo di lotte continue, mantenendosi fedele ai re sassoni contro i danesi, conservando però la propria indipendenza; a quel tempo il potere di L. era diviso tra l’autorità ecclesiastica e i rappresentanti del ceto mercantile. Sottomessasi ai normanni, cercò di mantenere la sua autonomia ma, divenuta capitale del regno unificato, perse molte delle sue libertà: tuttavia la pace e i più frequenti rapporti con la Francia ne favorirono le attività economiche. Ricostruita dopo il grande incendio (1077) e congiuntasi (12° sec.) con Westminster, sede della corte, ottenne per i suoi cittadini (1131) il diritto di nomina dei magistrati, quello di essere giudicati entro le mura e l’esenzione dalla leva di terra e di mare. Il mayor, rappresentante della borghesia mercantile, assunse tale importanza da figurare unico magistrato delle città tra i 25 mallevadori della Magna charta, che confermava per L. il mantenimento dei privilegi e della franchigia daziaria. Nel 1297 Edoardo I concesse a L. il diritto di eleggersi il mayor e il definitivo ordinamento municipale. Nel 14° sec. la città vide aumentare la sua popolazione e la sua ricchezza in misura assai superiore a quella delle altre città inglesi, grazie soprattutto al rapido sviluppo dell’industria della lana. Spesso coinvolta nelle lotte civili, sotto il regime dei Tudor conservò i privilegi amministrativi, fiscali e giudiziari e continuò a svilupparsi quale capitale e centro commerciale di un grande Stato unitario. Con Elisabetta, L. fu al primo posto fra le metropoli europee per numero di abitanti. Sotto gli Stuart l’influenza politica della città fu di nuovo preponderante per le possibilità finanziarie della borghesia e per le armi della sua milizia cittadina ancora autonoma. In questo periodo il tonnellaggio della flotta mercantile e il movimento portuale di L. conobbero un rapido incremento, tanto che (17° sec.) il suo porto superò in potenzialità quello di Amsterdam. Lo sviluppo della città non conobbe interruzioni, nonostante l’incendio che nel 1666 distrusse la City. Il monopolio commerciale di L. sulle altre città inglesi, già affermatosi nel 16° sec. con i Merchant adventures, nel 17° sec. si rafforzò con il sorgere delle grandi compagnie per il commercio nelle colonie, con sede a Londra. Con l’affermarsi del capitalismo nella vita economica, anche per il credito il mercato inglese fece capo quasi esclusivamente a Londra. Nel 18° sec. rallentò l’aumento della popolazione, ma si mantenne nel pieno rigoglio l’attività commerciale cresciuta notevolmente d’importanza per l’aumentata intensità dei traffici con la Francia e con le Indie. Dopo il 1815 lo sviluppo di tutte le attività di L. fu enormemente accelerato dall’ampliamento dell’impero coloniale e dalla rapida costruzione di una completa rete ferroviaria britannica. Nell’era vittoriana L. diventò il più grande mercato internazionale e il primo centro finanziario mondiale.