LONGININFISMO
. È così chiamato uno sviluppo notevole in lunghezza delle piccole labbra o ninfe nei genitali esterni femminili, le quali si prolungano più o meno in basso, sporgendo dalla vulva e potendo raggiungere anche 15 centimetri. Siccome tale sviluppo è soprattutto localizzato nella parte anteriore delle ninfe, parte che si continua col cosiddetto prepuzio del clitoride, ne risulta un organo ad apparenza bilobata, che, per la sua situazione, ricevette il nome di tablier, e perché rilevato, in tempi recenti, più sviluppato fra gli Ottentotti, ricevette il nome più specifico di tablier delle Ottentotte o velo del pudore.
Questa caratteristica però fu nota già all'antichità, trovandosi essa menzionata da Strabone e da Plinio, il quale accenna perfino al costume di molti popoli dell'Africa di escidere le ninfe, allorquando esse sono assai grandi, nelle bambine, costumanza anche oggi diffusa. Nei tempi moderni il carattere riceveva già nel 1686 una esatta descrizione e interpretazione dall'olandese Van Rhyne. Ma successivamente gli autori, per un secolo, espressero opinioni assai false in proposito. Oggi dopo gli studî del Barrow (1801), di R. Blanchard, di S. Drury e di M. B. Drennan è fuori questione che le ninfe così trasformate siano degli organi erettili, che divengono rigidi nel commercio sessuale. Esse sono una formazione affatto naturale e, a quanto sembra, in via di diminuzione. Il carattere si trova, per consenso di molti autori, più o meno sviluppato, in tutta l'Africa. In Europa è piuttosto raro e attenuato. È probabile che si tratti di un carattere primitivo, ancestrale, il cui scopo originario, nella funzione sessuale, appare ancora assai oscuro.
Bibl.: R. Blanchard, Étude sur la stéatopygie et le tablier des femmes boschimanes, in Bull. Soc. zool. de France, 1883; S. Drury e M. B. Drennan, Pudendal parts of South African Bush Race, in Med. Journ. South Africa, 1926.