LONIGO (A. T., 24-25-26)
Cittadina della provincia di Vicenza, un tempo capoluogo di distretto, posta all'estremità occidentale del gruppo dei Monti Berici, 31 m. s. m. (146 alla Rocca), a dominio dell'importante strada pedemontana che unisce Vicenza a Verona. È centro agricolo importante, sede di note fiere di cavalli (marzo e luglio) e di qualche industria, servito dalla linea tramviaria Cologna-Vicenza. Da questa città dista 22 chilometri e 30 da Verona. Il comune ha una superficie di 49,4 kmq. (di cui 43,4 occupati da campi); gli abitanti erano 9880 nel 1881, 10.403 nel 1901, 12.412 nel 1921, 12.276 nel 1931; 6278 vivono a Lonigo, gli altri per la massima parte in case sparse.
Monumenti. - Si notano due torri, importanti avanzi, in parte rovinati, del castello di Lonigo. Le chiese e i palazzi sono invece quasi tutti di costruzione recente, se pure con qualche notevole pittura antica: vanno ricordati il duomo, opera moderna di stile lombardo, dovuto all'architetto Giacomo Franco di Verona; S. Cristoforo e Quirico con un bel campanile dovuto al veneziano A. Diedo; il palazzo Pisani, cinquecentesco attribuito a M. Sanmicheli e la villa Giovannelli con affreschi di Mosè Bianchi. A 4 km. da Lonigo è la villa Pisani, opera magnifica, per quanto assai rovinata, di Andrea Palladio (1566-1576). Nei dintorni la chiesa della Madonna dei Miracoli del secolo XV con interessanti e antichi ex-voto.
Storia. - La prima memoria del castello è del 997, in un diploma di Ottone III; della vita cittadina in un documento del 1046. Fu disputato fra Vicentini e Padovani. Uberto Maltraverso, fondatore dei Maltraversi di Vicenza e di Padova e anche del monastero di Praglia, lo ingrandì facendone un feudo del proprio ramo, che fu detto dei Malacappella da un feroce nipote. Nelle lotte fra guelfi e ghibellini provò l'ira degli Ezzelini, nel 1266 passò in mano degli Scaligeri che con Cangrande lo restaurarono e cinsero tutto il borgo di mura; nel 1387 in quella di Gian Galeazzo Visconti, e, finalmente, dopo la morte di lui, ai Veneziani (1404). Lonigo così si ricompose in pace e riprese la sua ascesa tranquilla, turbata solo durante la guerra veneto-viscontea e quella di Cambrai. Dopo la caduta della repubblica subì le sorti della regione.