lontano (avv.)
Per indicare ‛ lontananza nello spazio ' ricorre spesso la locuzione ‛ di l. ': If XXXI 26 Tu vedrai ben... / quanto 'l senso s'inganna di lontano, " da lontano "; Pg I 116 di lontano / conobbi il tremolar de la marina, e VIII 5; III 67 Ancora era quel popol di lontano, " lontano "; Pd XXX 1 Forse semilia miglia di lontano [" seimila miglia lontano ", " alla distanza di seimila miglia "] / ci ferve l'ora sesta.
È sostantivato in Pd XXX 121: nell'Empireo presso e lontano ... né pon né leva, cioè la vicinanza e la " lontananza " non influiscono sulla visibilità degli oggetti.
Indica ‛ distanza nel tempo ', in If X 101 Noi veggiam, come quei c'ha mala luce, / le cose... che ne son lontano, " che sono a venire " (Ottimo); dove tuttavia il paragone con quei c'ha mala luce implica anche ‛ distanza nello spazio ': " autor hic loquitur de illis qui vident rem a longe, sed non de prope; et ita damnati vident futura, sed non praesentia " (Benvenuto). Si vedano anche le considerazioni del Pézard (ad l.).
È molto probabilmente avverbio anche il lontan di Pd XI 55 [s. Francesco] Non era ancor molto lontan da l'orto, dalla nascita.