Commediografo spagnolo (Siviglia forse 1505 - Cordova 1565 circa); ebbe una giovinezza difficile e oscura; dopo anni di vagabondaggio riuscì a formare una compagnia propria, dove recitò e dove formò la sua educazione letteraria. Scrisse numerosi dialoghi pastorali in prosa e in versi, l'Auto de Naval y de Abigail, dieci "pasos" (cioè brevi intermezzi comici dialogati), cinque commedie (Eufemia, Armelina, Los engañados, Medora in prosa, e Dísputa y questión de amor in versi) ispirate generalmente al teatro italiano e di materia comune alla commedia del sec. 16º (episodî di pirati, rapimenti di fanciulli, riconoscimenti, ecc.). Caratteristica delle commedie di R. è l'inserirsi nell'azione principale di un episodio comico che dà luogo a un vero e proprio paso. Decisamente realistici, privi di azione, o configurati intorno a un'azione scarna, i pasos di R., antecedenti agli entremeses di Cervantes e di L. Quiñones de Benavente, e dei sainetes di Ramón de la Cruz, presentano i soliti tipi dei servi furbi, ghiottoni, ladri, ecc., e sono notevoli per le allusioni popolari e la spigliatezza del dialogo. Le sue opere furono pubblicate postume da J. Timoneda: Cuatro comedias y El Deleitoso (1567); Registro de representantes (1570).