LÓPEZ de GÓMARA, Francisco
Storico spagnolo, nato nel 1512 a Gómara (Vecchia Castiglia), morto forse nel 1560 a Siviglia. Ecclesiastico, studiò ad Alcalá, venne a Roma, fu poi in America cappellano di Fernando Cortés. Nel 1552 venne pubblicata a Saragozza la sua Hispania victrix, Historia general de las Indias, in 2 parti: la 1a narra la storia delle scoperte e delle conquiste spagnole in America, la 2ª è dedicata alla conquista del Messico, ed è troppo estesa rispetto alla 1ª, per celebrare le imprese del Cortés.
Nella narrazione il L. imita gli storici umanisti italiani, e appare non di rado magniloquente e artificioso. Sopravvaluta l'opera dei capi, specialmente del Cortés, lasciando in ombra la massa dei conquistadores: il qual difetto rivelò fin dai suoi tempi un compagno del Cortés, Bernal Díaz del Castillo. Ma il L. ha buon senso nell'utilizzare le fonti e nell'interpretarle, è colto e scrive con correttezza e precisione. Sobrio per quanto riguarda informazioni sulla civiltà dei paesi conquistati e sull'etnografia, sa comporre le notizie in un tutto che non manca di pregi d'arte. Nel 1553 la stampa e la vendita del libro vennero proibite da Filippo II. La Historia fu subito tradotta in italiano (Roma 1556), in latino e in francese.
Il L. de G. lasciò anche una Crónica de los Barbarrojas e alcuni saggi per una storia di Carlo V.
Ediz.: Hispania victrix, historia general de las Indias y de la nueva Hispania, Saragozza 1552-53, voll. 2, Medina del Campo 1553; Saragozza e Anversa 1554; Anversa 1554. Rist. nella Colección de historiadores primitivos de las Indias occidentales, a cura di A. G. Barcia, Madrid 1749; Cronica de los Barbarrojas, in Mpmor. historico español, VI, 1853; Annals of the Emp. Charles V, a cura di R. B. Merriman, Londra 1912.
Bibl.: Prescott, Conquest of Mexico, V. cap. 6°; Fueter, Histoire de l'Historiographie moderne, trad. francese, Parigi 1911, p. 371 segg.