Scrittore spagnolo (Carrión de los Condes, Palencia, 1398 - Guadalajara 1458). Dopo una intensa partecipazione alla vita politica, sia in ambito civile sia in ambito militare, si dedicò attivamente alla letteratura. A lui si deve il primo saggio di carattere critico-linguistico in castigliano; fu inoltre autore di numerose opere in versi, tra le quali serranillas, sonetti e poemetti ispirati a modelli italiani e composizioni di carattere dotttrinale.
Appartenente a una nobile famiglia castigliana, intervenne negli affari politici del suo tempo, combatté i Mori, partecipò alla presa di Huelma (1436) e alla battaglia di Olmedo (1445) al seguito del re Giovanni II, che lo nominò marchese di Santillana; si oppose, come molta parte della nobiltà spagnola, a don Alvaro de Luna, consigliere del re, e congiurò contro di lui. Uomo di notevole erudizione, raccolse una preziosa biblioteca, attualmente conservata alla Nazionale di Madrid, e promosse la traduzione di importanti autori classici.
Fra le sue opere in prosa, è importante la Carta al Condestable de Portugal, che precedeva il canzoniere. È questo il più antico documento castigliano di storia e critica letteraria, con la sua definizione della poesia, i suoi abbozzi di poetica provenzale e le sue notizie sulla poesia lirica peninsulare e sulla letteratura castigliana dal mester de clerecía in poi. Delle opere in versi, oltre al Cancionero (1a ed. 1482), che raccoglie serranillas di una certa grazia piuttosto letteraria, canciones e decires, notevole interesse presentano i quarantadue sonetti composti "al itálico modo", che rappresentano il primo tentativo di acclimatamento di questo genere in Spagna. Nonostante le incertezze degli endecasillabi e la scarsa duttilità della lingua, la tematica amorosa di imitazione petrarchesca trova la sua espressione migliore in En el próspero tiempo las serenas, Lexos de vos e cerca de cuidado, Doradas ondas del famoso río, ecc. D'ispirazione italiana sono anche il poemetto Comedieta de Ponza, sulla disfatta navale subita da Alfonso V di Aragona da parte della flotta genovese (1435), l'Infierno de los enamorados, d'imitazione dantesca, Defunción de don Enrique de Villena, Coronación de Mosén Jordi. Tra le poesie di tipo dottrinale e sentenzioso, che tanto successo ebbero nella sua epoca, sono da ricordare il Doctrinal de privados contro Don Alvaro de Luna, i Proverbios de gloriosa doctrina e il Diálogo de Bías contra fortuna. Gli vengono attribuiti anche i Refranes que dicen las viejas tras el fuego.