loquela
È usato per lo più nel senso di " lingua ", " idioma ": Cv I V 2 lo naturale amore a propria loquela, cioè al volgare italiano, la italica loquela (X 14); e ancora: I VII 14, X 5, XII 1 e 6, XIII 1 e 3.
In Pd XXIX 131 Questa natura [degli angeli] sì oltre s'ingrada / in numero, che mai non fu loquela / né concetto mortai che tanto vada, il termine indica, in senso lato, il " linguaggio ", la " parola " umana. Analogo significato in Pd XXVII 134, dove con loquela intera viene indicato il " linguaggio corretto e perfetto nei suoni " (Mattalia), contrapposto al ‛ balbutire ' dei bambini: cfr. la lingua sciolta al v. 131, e parola integra di If VII 126.
Vale " accento caratteristico di un idioma ", in If X 25 La tua loquela ti fa manifesto / di quella nobil patria natio, / a la qual forse fui troppo molesto: l'espressione sembra ricalcata su Matt. 26, 73 " loquela tua manifestum te facit ". Cfr. lingua; Firenze: lingua.