Lorentz Hendrik Antoon
Lorentz 〈lòorents〉 Hendrik Antoon [STF] (Arnem 1853 - Haarlem 1928) Prof. di fisica matematica nell'univ. di Leida (1878); socio straniero dei Lincei (1902); ebbe il premio Nobel per la fisica nel 1902 per aver previsto teoricamente l'effetto Zeeman. ◆ [EMG] Approssimazione di L., o di Mossotti-L.: riguarda la polarizzazione di dielettrici densi non polari: v. dielettrico: II 124 e sgg. ◆ [EMG] Calibratura di L., o di Mossotti-L.: lo stesso che gauge di L. (v. oltre ). ◆ [ELT] Campo di L., o di Mossotti-L.: nella teoria dei dielettrici densi non polari, lo stesso che campo locale, quando per questo si assuma il valore dato dalla teoria di L. sui dielettrici (approssimazione di L., o di Mossotti-L.): v. dielettrico: II 125 b. ◆ [EMG] Cavità di L.: v. dielettrico: II 124 f. ◆ [EMG] Condizione di L.: v. elettrodinamica quantistica: II 297 e. ◆ [ELT] Contrasto di fase di L.: v. microscopia elettronica e ionica: III845 a. ◆ [STF] [RGR] Coordinata tempo locale di L.: v. relatività ristretta, storia della: IV817 f. ◆ [FNC] Curva di L.: tipica curva rappresentante fenomeni nucleari risonanti, come, per es., la risonanza gigante di dipolo elettrico. ◆ [ELT] Densità di forza di L.: la forza volumica che agisce su una densità volumica di carica elettrica in moto, sulle cui singole cariche agisca la forza di Lorentz. ◆ [ANM] Derivata di L.: lo stesso che derivata di Helmholtz, la derivata sostanziale che compare nell'equazione di Helmholtz della fluidodinamica: v. fluidodinamica viscosa: II 663 [4.1]. ◆ [STF] [ELT] Elettrone di L.: un modello per l'elettrone legato al nucleo, in cui l'elettrone è trattato come un oscillatore smorzato, proposto da L. per spiegare la variazione dell'indice di rifrazione di un mezzo in funzione della frequenza. ◆ [EMG] Equazione di Clausius-Mossotti-L.-Lorenz: v. dielettrico: II 130 d. ◆ [EMG] Equazione di L.: l'equazione del moto di una particella carica soggetta esclusivamente alla forza di L. (v. oltre). ◆ [GFS] Forma, o linea, di L.: v. ottica atmosferica: IV 348 a. ◆ [EMG] [OTT] Formula di L.-Lorenz: equivale all'equazione di Clausius-Mossotti-L.-Lorenz, però scritta abitualmente nella forma (n2-1)/[ρ (n2+1)]=k, che lega l'indice di rifrazione assoluto n di un mezzo alla densità ρ, con k costante per ogni data lunghezza d'onda. ◆ [ELT] Forza di L.: la forza, FL=q(E+v╳B), cui è soggetta una carica elettrica puntiforme q che si muova con velocità v in un campo elettrico, di intensità E, e magnetico, di induzione B; spesso come tale si chiama forza elettrodinamica di L. la forza precedente (v. elettrodinamica classica: II 283 c) e s'intende per forza di L. la sola forza magnetica di L., cioè la parte qv╳B della precedente espressione generale; costituisce un fondamentale fenomeno primo, in quanto causa prima, per es., delle forze elettrodinamiche e dei fenomeni d'induzione elettromagnetica di movimento. ◆ [EMG] Gauge di L.: v. elettrodinamica classica: II 284 b. ◆ [ALG] Gruppo di L.: il gruppo di tutte le trasformazioni di L. nello spazio euclideo a quattro dimensioni su cui è definita l'operazione di composizione. ◆ [MCQ] Gruppo disomogeneo di L.: v. gruppo di Poincaré: III 129 b. ◆ [RGR] Gruppo proprio e omogeneo di L.: v. relatività ristretta: IV 812 a. [RGR] Invarianti di L.: v. relatività ristretta: IV 812 a. ◆ [EMG] Invarianza di L.: la proprietà per cui le leggi della fisica non mutano la loro forma se si passa da un sistema di riferimento inerziale a un altro, anch'esso inerziale, mediante trasformazioni di L. (v. oltre). ◆ [ELT] Microscopia a contrasto di fase di L.: v. microscopia elettronica e ionica: III845 a. ◆ Modello di L.: (a) [EMG] Lo stesso che approssimazione di L. per i dielettrici densi non polari (v. sopra); (b) [MCS] modello in cui si considera una particella puntiforme che si muove liberamente in uno spazio con ostacoli sferici di raggio a distribuiti a caso: quando la particella urta un ostacolo viene riflessa elasticamente. Se i centri degli ostacoli sono distribuiti a caso con distribuzione di Poisson di densità n, si può dimostrare che il moto della particella è descritto, nel limite n→∞, a→0, con na2=cost, dall'equazione di Boltzmann lineare, che si può dedurre sulla base di argomenti euristici. Fu questo il primo caso in cui fu mostrata (J. Lebowitz e G. Gallavotti, 1970) la validità della congettura di Grad-Boltzmann. Una delle questioni più interessanti sul modello di L. è se il moto della particella sia o no un moto di diffusione; si crede che lo sia se la dimensione dello spazio è 3 ma non se è 2. ◆ [RGR] Numero di L.: il rapporto tra la velocità v di una particella e la velocità c della luce β=v/c. ◆ [OTT] Potere rifrangente specifico di L.-Lorenz: la costante che compare nella formula di L.-Lorenz (v. sopra). ◆ [EMG] Rappresentazione spinoriale delle trasformazioni di L.: v. relatività ristretta: IV 812 b. ◆ [RGR] Rappresentazioni utili del gruppo di L.: v. relatività ristretta: IV 811 e. ◆ [ELT] [MTR] Sistema di L. per l'elettromagnetismo: uno dei sistemi di unità di misura per l'elettromagnetismo, lo stesso che Sistema CGS simmetrico, o di Gauss. ◆ [MCQ] Teoria degli elettroni di L.: v. etere: II 506 b. ◆ [RGR] Trasformazioni di L.: nell'originaria formulazione di L. dell'elettrodinamica dei corpi in moto, le trasformazioni che permettono di mantenere invariata la forma delle equazioni di Maxwell passando da un sistema di riferimento in quiete a uno in moto con velocità costante rispetto all'etere. Nella teoria della relatività ristretta si chiamano con questo nome le regole di trasformazione, formalmente identiche alle precedenti ma con un diverso signif. dei simb., che permettono di esprimere in forma invariante le leggi fisiche in sistemi di riferimento inerziali: v. relatività ristretta: IV 809 d; meccanica quantistica relativistica: III 713 b. ◆ [RGR] Trasformazioni in 3+1 dimensioni di L.: v. relatività ristretta: IV 811 b. ◆ [RGR] Trasformazioni speciali di L.: v. relatività generale, soluzioni della: IV 797 c.