ZACCAGNI, Lorenzo Alessandro
– Figlio di tal Stefano Zuccagni, fiorentino, nacque a Roma nel 1657.
Fu secondo (dal 22 gennaio 1684 al 1698) e poi primo custode (dal 25 gennaio 1698 fino alla morte) della Biblioteca Vaticana. In precedenza fu bibliotecario del collezionista e accademico dei Lincei e della Crusca Cassiano Dal Pozzo, e curò la catalogazione della raccolta del cardinale Girolamo Casanate, suo patrono (il cardinale si adoperò, tra l’altro, per la promozione di Zaccagni a primo custode), al pari del cardinale Enrico (Girolamo) Noris. Fu inoltre accademico dell’Arcadia presso la quale assunse il nome di Procippo Esculapiano.
Abate agostiniano ed esperto delle lingue greca e latina, nonché studioso di antichità cristiane e di autori ecclesiastici, si servì dell’imponente patrimonio librario della Vaticana per comporre la sua opera più importante, i Collectanea monumentorum veterum Ecclesiae Graecae, ac Latinae, quae hactenus in Vaticana Bibliotheca delituerunt. Tomus primus... Laurentius Alexander Zacagnius Vaticanae Bibliothecae Praefectus e scriptis codicibus nunc primum edidit, Graeca Latina fecit, notis illustravit, della quale solo il primo tomo fu dato alle stampe, licenziato nel 1698 per i tipi de Propaganda Fide. Diversi manoscritti a lui appartenuti sono conservati presso la Biblioteca apostolica Vaticana, nel fondo Vaticano latino tra i codici con segnatura 7140 e 7210; peraltro, un Catalogus relativo ai codici di Zaccagni è documentato nell’Archivio della Biblioteca (Arch. Bibl. 12, cc. 152r-161v).
Nel 1709, nel contesto del conflitto per Comacchio, pubblicò a Roma la Dissertatio historica de summo Apostolicae Sedis imperio in Urbem comitatumque Comacli, mentre alcune delle sue opere vennero pubblicate postume dal cardinale Angelo Mai nel suo Spicilegium Romanum, come il Vitae aliquot pontificum, quas ex diversis Bibliothecae Vaticanae codicibus Laur. Zacagnius, eiusdem Bibliothecae Praefectus, delibaverat, sed morte praeoccupatus non edidit, contenuto nel tomo VI (Roma 1841, pp. 282-315), e l’Ecclesiarum Urbanarum ex Anastasio Bibliothecario, et aliis antiquis monumentis Magnus Catalogus, edito alle pagine 384-468 del tomo IX (Roma 1843) e custodito in versione manoscritta nella Biblioteca apostolica Vaticana (Vat. lat. 7147). Presso la medesima biblioteca si conservano ulteriori manoscritti contenenti suoi lavori letterari (ad esempio Reg. lat. 393 e 378; Vat. lat. 7156) e pure una documentazione originale a lui relativa (Vat. lat. 14475, cc. 51r-54r)
Per quanto riguarda l’attività di Zaccagni in Vaticana, a lui si devono, ad esempio, gli acquisti per la biblioteca papale di numerosi codici appartenuti alle biblioteche teatine romane di S. Andrea della Valle e di S. Silvestro al Quirinale: per quel che riguarda la prima biblioteca, i manoscritti vennero acquistati direttamente dai padri teatini nel 1696 per settanta scudi pagati al bibliotecario di S. Andrea della Valle Antonio Senni, mentre molti codici della raccolta di S. Silvestro furono acquistati nel 1705 presso Urania Brogiani, moglie di Antonio Ugolini, nonché nipote ed erede di Francesco Tolomei, nella cui collezione essi erano passati intorno al 1700. Una lista dei codici e dei libri a stampa acquistati in quest’ultima occasione per la somma di cinquecento scudi è conservata nella Biblioteca apostolica Vaticana, Arch. Bibl. 10, cc. 93r-100r, dove in calce si legge la dichiarazione autografa di Zaccagni riguardante l’avvenuta consegna dei codici. Un elenco stilato da Zaccagni relativo invece all’acquisizione nel 1696 dei libri teatini di S. Andrea della Valle è nel ms. Arch. Bibl. 11, cc. 295r-300r. Realizzò anche un inventario dei manoscritti ebraici e greci della raccolta libraria della regina Cristina di Svezia (Vat. lat. 13237) subito dopo che essa nel 1690 entrò a far parte del patrimonio della Vaticana.
All’inizio del XVIII secolo Zaccagni fu membro della Congregazione per la riforma del calendario gregoriano, che aveva come segretario l’astronomo Francesco Bianchini.
Morì a Roma il 26 gennaio 1712 e fu sepolto nella chiesa di S. Giovanni Decollato, dove la sua epigrafe funeraria è leggibile sul pavimento marmoreo.
Fonti e Bibl.: C. Elissoneo [S. Salvini], L.A. Z., in Notizie istoriche degli Arcadi morti, II, Roma 1720, pp. 49-54, n. XVI; Parisot, Zacagni ou Zaccagni, in Biographie universelle, ancienne et moderne, LII, Paris 1828, pp. 13 s.; Iscrizioni delle chiese e d’altri edifici di Roma dal secolo XI fino ai giorni nostri, raccolte e pubblicate da V. Forcella, VII, Roma 1876, p. 65, n. 151; G. Amati, Bibliografia romana. Notizie della vita e delle opere degli scrittori romani dal secolo XI fino ai nostri giorni, Roma 1880, pp. 251 s.; I. Carini, L’Arcadia dal 1690 al 1890. Memorie storiche, I, Roma 1891, pp. 315-322; L. von Pastor, Storia dei papi, XV, Roma 1933, p. 386; J. Bignami Odier, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI, recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, Città del Vaticano 1973, pp. 145 s., 156 note 102 e 103, 158, 333, 350 nota 36; Ch. Hülsen, Le chiese di Roma nel medio evo. Cataloghi e appunti, Hildesheim-New York 1975, pp. LIII s., n. XIX; P. Vian, Manoscritti di chiese teatine romane nei fondi Reginense latino e Reginense greco detto di Pio II della Biblioteca Vaticana. 1. S. Andrea della Valle, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI, Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998, pp. 577-706 (in partic. pp. 578 e nota 5, 580 note 9 e 11, 581 s., 589, 591, 651, 653 s.); Guida ai fondi manoscritti, numismatici, a stampa della Biblioteca Vaticana, a cura di F. D’Aiuto - P. Vian, II, Città del Vaticano 2011, p. 1463; O. Filippini, La Biblioteca tra Innocenzo X (1644-1655) e Innocenzo XII (1691-1700): cardinali bibliotecari, custodi, scriptores, in Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana, III, La Vaticana nel Seicento (1590-1700): una biblioteca di biblioteche, a cura di C. Montuschi, Città del Vaticano 2014, pp. 123-162 (in partic. pp. 124, 130, 132 s., 135, 137, 144 s., 150, 158 nota 87, 160 nota 137); Ch.M. Grafinger, Elenco del personale della Vaticana (1590-1700), ibid., pp. 163-173 (in partic. pp. 164 s., 171, fig. 17); E. Nilsson Nylander, «Ingens est codicum numerus»: i fondi Reginensi, ibid., pp. 395-426 (in partic. pp. 412, 415 s., 418, 420, 424 note 62 e 77, 425 nota 106, 426 nota 112); M.P. Donato, La Vaticana e le scienze naturali nella Roma del Seicento, ibid., pp. 799-821 (in partic. p. 814); M.G. Critelli, «L’impazzamento nel collocare una sì gran machina di cose»: acquisizioni di manoscritti latini nel secolo XVIII, in Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana, IV, La Biblioteca Vaticana e le arti nei secoli dei lumi (1700-1797), a cura di B. Jatta, Città del Vaticano 2016, pp. 231-306 (in partic. pp. 251-254, 275-278, 280-282, 292 s., 303 s., 306); Ch.M. Grafinger, Regolamenti, modalità d’accesso, frequentatori e consultazioni: i documenti, ibid., pp. 413-440 (in partic. pp. 421, 424, 431); D. Surace, Frammenti greci dal codice Rom. Bibl. Naz. Centr. S. A. Valle 79 (Etymologicum Gudianum), in Νέα ′Pώμη. Rivista di ricerche bizantinistiche, XIII (2016), Κῆπος ἀειθαλής. Studi in ricordo di Augusta Acconcia Longo, I, a cura di F. D’Aiuto - S. Lucà - A. Luzzi, pp. 287-303 (in partic. p. 294 e nota 19); Il carteggio tra Luigi Schiaparelli e Carlo Cipolla (1894-1916), a cura di A. Olivieri, Firenze 2020, pp. 75 e nota 69, 77.