Bartolini, Lorenzo
Patrizio e letterato fiorentino (sec. XVI), fece parte della corte di Leone X, ove contrasse amicizia col Bembo e con gli altri letterati di quella corte. Tra il 1527 e il 1533 costituì, a integrazione di quelle della Giuntina, una sua raccolta di rime antiche, ordinandole e trascrivendole con attenta cura (la cosiddetta Raccolta Bartoliniana, ora codice 53 dell'Accademia della Crusca in Firenze, un tempo posseduto dal padre Alessandri della Badia Fiorentina e quindi dall'abate Rezzi). La raccolta, dalla quale sono derivati dieci codici, venne collazionata dal B. con altri due manoscritti, l'uno di Giovanni Brevio, l'altro del Bembo, e contiene tra l'altro ventidue rime di D. o attribuite a D. (o di corrispondenti); serba grande importanza nella storia della tradizione manoscritta delle Rime, soprattutto per la possibilità che offre di risalire alla più antica trasmissione del testo dantesco, come ha avuto modo di dimostrare esemplarmente il Barbi.
Bibl. - A.F. Massera, Di un importante manoscritto di antiche rime volgari, in " Rivista delle Biblioteche e degli Archivi " XI (1900) 68-80; M. Barbi, Studi sul canzoniere di D., Firenze 1915, 121-206; D. De Robertis, Censimento dei manoscritti di rime di D., in " Studi d. " XXXVII (1960) 174-176.