CAMERANO, Lorenzo
Nacque a Biella il 9 apr. 1856 da Angelo e Angiolina Bagnasacco. Studiò a Brescia, a Bologna e infine a Torino, dove ebbe come professore di scienze al liceo il paleontologo Luigi Bellardi che lo guadagnò alla storia naturale. Ancora studente liceale incominciò a frequentare il Museo zoologico di Torino, ove durante gli anni di università si affiancò a M. Lessona, seguace delle idee evoluzionistiche, a T. Salvadori e all'entomologo Vittore Ghiliani. Nel 1878 si laureò in scienze matematiche fisiche e naturali a Torino, e subito fu nominato assistente in sostituzione del Ghiliani, frattanto morto. Dopo undici anni di assistentato vinse la cattedra di zoologia dell'università di Cagliari, cattedra che coprì per soli due mesi perché fu chiamato subito a quella di anatomia comparata a Torino. Qui rimase tutta la vita, succedendo al Lessona, morto nel 1896. Morì il 22 nov. 1917.
Praticamente trascorse tutta la vita a Torino, conducendo le sue ricerche naturalistiche fra le Alpi piemontesi, i laghetti del Biellese e dell'Ossola, il golfo di Rapallo dove nel 1888 aveva fondato un laboratorio privato di zoologia marina. Il grande prestigio conquistato con le sue opere scientifiche gli valse la possibilità di arricchire sensibilmente, pur con pochi mezzi, il Museo zoologico torinese. Estremamente colto e versatile, fu presidente del Circolo filologico di Torino, presidente del C.A.I., presidente dell'Accademia delle scienze di Torino, rettore dell'università torinese, senatore del Regno.
Fu autore di circa trecentocinquanta pubblicazioni, zoologiche, fra le quali sono notevoli numerosi libri di entomologia, zoologia, anatomia comparata. Dapprima fu entomologo. Pubblicò molte note di sistematica e di entomologia agraria, e tre volumi fondamentali: GliInsetti (Introduzione allo studio dell'entomologia), Torino 1879, e la Anatomia degli Insetti (ibid. 1882) per lunghi anni restarono in senso assoluto gli unici trattati italiani di entomologia, e raccolsero tutte le conoscenze dell'epoca, arricchite dalle numerose esperienze personali dell'autore. Il terzo, La scelta sessuale e i caratteri sessuali secondari dei Coleotteri pubblicato a Torino nel 1880, costituì un vero banco di prova per il C., mettendo a confronto la sua preparazione entomologica con quella di teorico dell'evoluzionismo. Sulla base delle personali esperienze di morfologo e collezionista, inquadrò in maniera assai efficace il problema del dimorfismo sessuale, che nei Coleotteri è spiccatissimo in molti casi, nullo in altri, e giunse ad emettere alcune ipotesi sulla determinazione del sesso, problema, ovviamente, a quei tempi insolubile. Successivamente si occupò di Rettili e Anfibi e lasciò una serie di memorie che costituirono una importante base sistematica e biologica (famose le ricerche sperimentali sulle metamorfosi) per la erpetologia italiana. Dopo alcune indagini fisiologiche sulla forza assoluta dei muscoli (condotte misurando la forza dellechele dei crostacei con un singolare apparecchio da lui preparato), si occupò di Gordiacei sotto tutti i punti di vista (da quello anatomico, a quello embriologico, a quello sistematico) descrivendo oltre cinquanta specie nuove. Negli ultimi dieci anni della vita passò ad occuparsi di Mammiferi, conducendo brillanti indagini sull'anatomia dei Cetacei (soprattutto sulle ossa pelviche e sul rudimentale dito medio della mano), sulle talpe, sulle zebre, sui quagga, sugli okapia; ma in particolare sulla posizione sistematica del camoscio e dello stambecco, animali dei quali radunò collezioni imponenti. Molte delle sue indagini morfologiche furono condotte con estremo rigore, introducendo in Italia una tecnica nuova, la "somatometria", che valse a condurre i sistematici, allora piuttosto approssimativi e dilettanteschi nelle loro diagnosi, su un terreno più scientifico, regolato da formule matematiche. In molti scritti si occupò di evoluzionismo, riesumando fra l'altro i lavori di un suo predecessore torinese, Franco Andrea Bonelli, rimasti fino ad allora inediti, ed assumendo una posizione nettamente favorevole al darwinismo in un periodo in cui altre teorie - neolamarckismo, naegelismo - stavano diventando di moda. Del darwinismo fu più che uno storico. Dalla sua esperienza quotidiana cercò sempre di ricavare nuovi elementi a favore della teoria classica e, soprattutto per la scelta sessuale, fu un efficace ricercatore, mantenendosi sempre, però, nelle linee di un darwinismo ortodosso. Il suo spirito critico nei confronti delle teorie a favore di una evoluzione per cause interne, e la sua notevole indipendenza di pensiero appaiono oggi una delle sue caratteristiche salienti, assieme alla prodigiosa attività condotta nei più disparati campi della biologia animale.
Opere principali: Della scelta sessuale negli Anfibi, in Atti d. R. Acc. d. sc. di Torino, XV (1880), pp. 683-702; Di alcuni mezzi atti a preservare le piante dagli insetti nocivi, in Ann. d. R. Accad. agr. di Torino, XXV (1883), pp. 35-50; Monografia degli Anfibi Anuri italiani, in Mem. d. R. Acc. d. sc. di Torino, s.2, V (1884), pp. 187-284; Ricerche intorno alla distribuzione dei colori nel regno animale, ibid., XXXVI (1885), pp. 329-360; Il congresso ornitologico di Vienna e la questione degli uccelli e degli insetti in rapportocoll'agricoltura, in Ann. d. R. Acc. d'agr. di Torino, XXVII (1884), pp. 97-113; Compendio della fauna italiana. Descrizione elementare degli animali più importanti illustrata da 575 incisioni la più parte originali, Torino 1885; Ricerche intorno alle specie italiane del genere TalpaLinn., in Mem. d. R. Accad. d. sc. di Torino, s. 2, XXXVII (1886), pp. 427-449; Monografia dei Sauri italiani, ibid., pp. 491-591; Elenco delle specie di Coleotteri trovate in Piemonte da V. Ghiliani, a cura di L. Camerano, in Ann. d. R. Accad. d'agr. di Torino, XXIX (1887), pp. 195-381; Ricerche intorno alla anatomia ed istologia dei Gordii, Torino 1888; Ricerche intorno alla forza assoluta dei muscoli dei Crostacei decapodi, in Mem. d. R. Accad. d. sc. di Torino, s. 2, XLII (1892), pp. 319-358; Ricerche intorno alla forza assoluta dei muscoli degli Invertebrati. I muscoli dei Gordii, in Atti della R. Accademia di scienze di Torino, XXVIII (1893), pp. 221-23; Ricerche intorno alla struttura della mano e delle ossa pelviche nella Balaenoptera musculus, ibid., XXXII (1897), pp. 311-19; La lunghezza base nel metodo somatometrico in zoologia, in Boll. dei Musei di zoologia ed anat. compar. d. R. Univ. di Torino, XVI (1901), fasc. 394, pp. 1-20; Contributo alla storia delle teorie lamarckiane in Italia. Il corso di zoologia di Franco Andrea Bonelli, in Atti d. R. Accad. d. sc. di Torino, XXXVII (1902), pp. 455-464; Materiali per lo studio delle zebre, ibid., pp. 612-624; Ricerche somatometriche in zoologia, in Bollettino dei Musei zool. ed anat. compar. d. R. univ. di Torino, XVII (1902), fasc. 431, pp. 1-18; I manoscritti di Franco Andrea Bonelli. Contributo alla storia delle teorie lamarckiane inItalia insul principio del secolo XIX, in Atti del congr. intern. di scienze storiche (Roma 1903), XII (1904), pp. 203-209; Osservazioni sullo stambecco del Baltoro nei Monti del Karakoram e su quello del Lahul, in Atti d. R. Accad. d. sc. di Torino, XLVI(1911), pp. 263-276; Le "Ocapia" del Museo zoologico di Torino, ibid., pp. 276-279; Contributo allo studio degli stambecchi iberici, in Boll. dei Musei di zool. e anat. compar., XXXII (1917), fasc. 720, pp. 1-26.
Bibl.: A. Bovero, Per uno scomparso di ieri: L. C., in Il Piccolo, 19 genn. 1918; G. B. De Toni, In memoria del socio nazionale prof. sen. L. C., in Atti d. R. Ist. veneto di sc., lett. e arti, LXXVII (1917-18), 1, pp. 11-15; E. Giglio-Toss, L. C. Cenni biografici e bibliografici, in Boll. d. Musei di zool. e anat. compar. di Torino, XXXIII (1918), fasc. 725, pp. 1-15; C. F. Parona, Prof. sen. L. C., presidente del C. A. I, in Clubalpino italiano. Rivista, XXXVII (1918), pp. 1-10;Id., Prof. L. C. senatore del Regno, in Boll. del Comitato glaciologico ital., 3 (1919), pp. 11-13; D. Rosa, L'opera scientifica di L. C., in Atti d. R. Accad. d. scienze di Torino, LIV (1919), pp. 686-737.