CAMPEGGI, Lorenzo
Nacque a Bologna il 13 apr. 1547. Figlio del conte Vincenzo e di Brigida Malvezzi, ebbe padrino di battesimo il cardinale Giovanni Maria Del Monte, futuro Giulio III, che in quei giorni presiedeva la Congregazione generale del concilio, stabilitosi da circa un mese a Bologna. L'autorevolezza del padrino dimostra la stima di cui godeva in quegli anni la famiglia Campeggi a Bologna. Avviato agli studi umanistici, il C. ci ha lasciato una testimonianza del perfetto stile latino, acquisito tramite gli studi giovanili, in una lettera scritta a Paolo Manuzio il 6 febbr. 1563. In quello stesso anno fu nominato arcidiacono della cattedrale di Bologna. Completati gli studi, il 14 maggio del 1571 ottenne la laurea in diritto e l'anno successivo gli fu assegnata la lettura di Istituzioni. Chiamato a Roma nel 1573 da Gregorio XIII, il bolognese Ugo Boncompagni, in quello stesso anno fu ammesso a far parte del Collegio degli avvocati concistoriali al posto dell'imolese Ottaviano Vestro e il 15 giugno 1574 fu nominato defensor pauperum, essendosi questo ufficio reso vacante per la morte di M. A. Borghese. I molti incarichi curiali del C., che nel frattempo era stato nominato referendarius utriusque Signaturae, gli offrirono l'opportunità di dimostrare le sue notevoli capacità, tanto che Gregorio XIII nel 1577 lo scelse per una missione diplomatica fra le più difficili che allora si presentavano: la nunziatura nel Regno di Napoli.
La recente istituzione della nunziatura napoletana che, pur operando da circa venti anni, solo nel 1570 aveva definitivamente, completato la trasformazione dell'ufficio di collettore in quello di nunzio apostolico e la stessa mancanza di autonomia del governo napoletano complicavano il rapporto diplomatico già critico per i contrasti sorti fra Filippo II e Gregorio XIII in materia giurisdizionalista. Le tensioni suscitate nel viceregno napoletano dalla pubblicazione della bolla In coena Domini, nel 1568, si acuirono nel 1577 al momento della sostituzione del nunzio Antonio Sauli col Campeggi.
L'inizio della nunziatura del C. fu burrascoso, poiché il Consiglio collaterale napoletano intendeva sottrarre al nunzio il diritto di convenire davanti al proprio tribunale i laici rei di trattenere abusivamente gli spogli dei prelati. L'irrigidimento del viceré su tale questione rimandò per circa quattro mesi la concessione dell'exequatur al breve di nomina del nunzio e solo l'intervento di Filippo II, sollecitato in tal senso dal nunzio a Madrid Filippo Sega, permise che al C. fosse concesso l'exequatur secondo le forme consuete. Nel settembre del 1577 il C. poté sostituire pienamente il Sauli nell'ufficio di nunzio.
L'attività del C. si esplicò soprattutto nella difesa degli interessi economici della S. Sede. Egli organizzò una fitta rete di commissari deputati all'esazione di tutti gli spogli e frutti delle sedi vacanti; per favorire le finanze pontificie annullò i privilegi e vanificò le pretese di alcuni vescovi che, rifacendosi ad antiche tradizioni, pretendevano di compartecipare agli spogli. Si mostrò poi particolarmente meticoloso nell'esazione delle decime, pretendendo dapprima che esse fossero riscosse, così come era scritto nella bolla papale, secundum verum annuum valorem fructuum;la decisa reazione dei vescovi e di numerose congregazioni che volevano la riscossione della decima secundum taxam consuetam, fece intervenire, contro le pretese del C., il viceré che manifestò apertamente il suo allarme per le pretese del nunzio che avrebbero aggravato la tassa di circa il trenta per cento. Per comporre il dissidio il papa stabilì la imposizione integrale della tassa ai soli evasori.Nel gennaio del 1580 il C. fu sostituito nella nunziatura napoletana dall'arcivescovo di Cosenza Fantino Petrignani, e l'anno successivo, il 6 maggio, fu nominato nunzio a Venezia con l'incarico di visitatore apostolico della città.
Nel 1580 il cardinal Borromeo, al quale erano pervenute numerose denunce di abusi praticati dal clero veneziano, aveva sollecitato il papa a inviare un visitatore apostolico; quello stesso anno Gregorio XIII aveva scelto per questo ufficio il vescovo Alberto Bolognetti, al quale furono affiancati come convisitatori Federico Corner e Agostino Valier, vescovi di Padova e di Verona, per cercare con la loro presenza, quali sudditi della Repubblica veneta. di attenuare le resistenze dei Veneziani alla visita apostolica. L'opposizione fu però più decisa del previsto: da un lato il patriarca Giovanni Trevisan considerava la visita come lesiva dei suoi diritti di ordinario e temeva l'ingerenza di estranei nel governo episcopale, anche perché la visita apostolica si poneva in netto contrasto con la tradizionale autonomia della Chiesa veneta. D'altra parte anche la Signoria fece della visita la questione giurisdizionale del momento e incaricò il proprio ambasciatore a Roma di presentare al papa la proposta di affidare l'incarico allo stesso patriarca. L'incertezza dell'azione del Bolognetti aveva oramai vanificato ogni sua concreta possibilità di successo e Gregorio XIII decise di sostituirlo con il Campeggi.
Giunto a Venezia, il C. si mise subito in contatto con il Valier e, secondo le istruzioni ricevute, iniziò la visita alle parrocchie ed ai monasteri maschili cittadini. Nell'agosto dello stesso anno la visita poteva dirsi conclusa. Il successo del C. nell'assolvere l'incarico affidatogli fu dovuto soprattutto ad un accordo compromissorio stabilito con il patriarca, al quale era stata affidata la visita dei monasteri femminili, uno dei punti di maggiore contrasto della questione.
La permanenza del C. a Venezia si protrasse fino, al 1585 e la sua attività di nunzio si esplicò soprattutto in una serie di interventi atti a favorire l'applicazione dei decreti tridentini. Durante il soggiorno veneziano il C. prese contatto, pur senza successo, col duca Eric di Brunswick che si trovava occasionalmente in quella città, per indurlo a rientrare nei suoi Stati e favorire così il ritorno dei suoi sudditi alla religione cattolica. Il 22 giugno del 1585 il C. si stabilì a Massa Fiscaglia, nella diocesi di Cervia, della quale era stato consacrato vescovo l'8 genn. 1582. Nonostante il brevissimo soggiorno in questa diocesi, il C. ebbe modo di dedicarsi alla riforma dei costumi ed alla applicazione dei decreti tridentini indicendo nel settembre di quell'anno un sinodo diocesano. Morì durante un soggiorno a Ferrara, il 6 nov. del 1585.
Fonti e Bibl.: Bologna, Arch. arcivescovile, Registro battesimale, vol. 16, c. 290; Arch. Segreto Vat., Miscellanea, Arm. II, cod. 15, cc. 39-43, Istruzioni per il nunzio C. a Venezia;Arch. di Stato di Bologna, Fondo Campeggi-Malvezzi, s.II, 61/298-62/299-63/300: Miscellanea di carterelative a L. C.; Ibid., 190/437, fasc. 3: Procura di L. C. in Baldassarre Campeggi;Bologna, Bibl.universitaria, ms. 4207: L. Montefani-Caprara, Geneal. delle famiglie nobili bolognesi, XXII, c. 92; [L. Campeggi-A. Valier], Libellus conscriptus in Visitatione apostolica... ad clericos…, Venezia 1581; [Id.], Libellus hortatorius in Clerum venetum in Visitatione apostolica..., Veronae 1584; Nunziature di Napoli, I, a cura di P. Villani, in Fonti per la storia d'Italia, LVI, Roma 1962, ad Indicem; II, a cura di P. Villani-D. Veneruso, ibid., CI, ibid. 1969; B. di Galeotti, Trattato degli uomini illustri di Bologna, Ferrara 1590, p. 43; G. N. Pasquali Alidosi, Li dottori di legge canonica e civile, Bologna 1620, p. 161; C. Cartari, Advocatorum Sacri Concistorii Syllabum, Romae 1656, pp. 179 s.; A. Masini, Bologna perlustrata, Bologna 1666, II, p. 164; P. S. Dolfi, Cronologia delle famiglie nobili di Bologna, Bologna 1670, p. 236; G. Fantuzzi, Notizie degliscrittori bolognesi, Bologna 1738, III, pp. 61 s.; G. P. Maffei, Annali di Gregorio XIII, Roma 1842, I, pp. 286-289; Y. Pierling, Bathory et Possevino, Paris 1887, pp. 198 s.; H. Biaudet, Les nonciatures apostoliques..., Helsinki 1910, ad Indicem; K. Schellhass, Rudolf Clenck und die Gegenreformation in Braunschweig, in Quellen und Forschungen, XVI (1914), 2, pp. 114-142; L. v. Pastor, Storia dei papi, IX, Roma 1929, ad Indicem;B. Katterbach, Referendarii utriusque Signaturae, Città del Vaticano 1931, pp. 159 s.; G. Catalano, Controversie giurisdizionali tra Chiesa e Stato..., in Atti dell'Acc. di scienze, lettere e arti di Palermo, s. 4, XV (1955), 1, pp. 92, 292; A. Stella, Chiesa e Stato nelle relazioni dei nunzi pontifici a Venezia, Città del Vaticano 1964, pp. 59, 65, 198; S. Tramontin, La visita apostolica del 1581 a Venezia, in Studi veneziani, IX (1967), pp. 453-533 (contiene numerose indicazioni di fonti e bibliografia relativa al C.); P. Prodi, The structure and organization of the Church in Venice: suggestions for research, in Renaissance Venice, London 1973, pp. 409-430; G. Gulik-C. Eubel, Hierarchia catholica, III, Monasterii 1923, p. 163.