LORENZO da Firenze (Laurentius de Florentia, Magister Laurentius, Lorenzo Masini)
Figlio di Tommaso o Tommasino, nacque presumibilmente a Firenze nei primi decenni del XIV secolo. Filippo Villani, nel suo memoriale (Liber de civitatis Florentiae famosis civibus), lo menziona all'esordio del capitolo dedicato a Francesco Landini e ad altri musici fiorentini, insieme con Bartolo - cui è attribuita l'invenzione di una nuova maniera di esecuzione del Credo (unico brano a noi pervenuto) - e al più famoso Giovanni da Cascia. L'affermazione di Villani che ben pochi di questi musicisti avessero composto "alcuna cosa", per quanto apparentemente paradossale, conferma la natura semi-orale dell'arte musicale nella prima metà del XIV secolo. L. fu canonico e organista presso il capitolo di S. Lorenzo, a Firenze, sino alla sua morte.
Al 1348 risale una supplica a papa Clemente VI da parte di alcuni religiosi del capitolo di S. Lorenzo - tra cui lo stesso L. -, con la richiesta di nominare un priore tra loro, poiché il posto era vacante. Il documento fa dunque ipotizzare che la carriera ecclesiastica di L. avesse avuto inizio ben prima di quella data. Malgrado ciò, l'unico brano sacro a noi giunto, di sicura attribuzione, è un Sanctus a 2 voci.
Il diverso statuto che connotava la musica sacra rispetto alla profana - la seconda oggetto di più metodica antologizzazione - fa ritenere che i musicisti incaricati di accompagnare il servizio liturgico svolgessero la loro mansione elaborando e accompagnando all'organo canti noti all'assemblea, non senza utilizzare a questo scopo brani desunti dal repertorio profano e opportunamente riadattati.
È probabile che anche L. non fosse estraneo a tale pratica, così come il più famoso e più giovane Francesco Landini. Francesco e L. furono colleghi in S. Lorenzo per una decina d'anni e, alla morte di L., Francesco gli succedette come organista titolare. Nonostante alcuni brani dei due musicisti mostrino tratti stilistici comuni, è ormai da escludere la possibilità di un rapporto maestro-allievo (Francesco era già adulto). È invece verosimile che proprio L. abbia introdotto il collega nella cerchia di noti rimatori toscani di cui entrambi ebbero a musicare i versi.
Le fonti tramandano 19 brani profani di L.: una caccia, 10 madrigali a 2 e 3 voci, 6 ballate monodiche e una originale composizione di carattere didattico, L'Antefana. Il raffinato madrigale (di cui la caccia segue la struttura musicale) fu la forma preferita dai polifonisti italiani della prima generazione, attivi presso le corti dell'Italia settentrionale; la ballata si sostituì al madrigale a poco a poco, andando a rappresentare - circa dagli anni '60 del XIV secolo - il gusto della classe mercantile toscana. La compresenza delle due forme poetico-musicali nell'opera di L. è distintiva della fase di transizione in cui egli si trovò a operare.
Un dato assai significativo è rappresentato dall'alto numero di brani di L. composti su testo di famosi letterati dell'epoca: Giovanni Boccaccio, Niccolò Soldanieri, Franco Sacchetti, Gregorio "calonista" da Firenze. In mancanza di attribuzioni, per L., così come per tutti gli altri compositori del periodo, si ipotizza la creazione dei versi poetici da parte del compositore medesimo. L. avrebbe così scritto i testi di 2 ballate e 5 madrigali; uno fra questi - Ita se n'era a star nel paradiso - intonato in gara con Vincenzo da Rimini, è presente nelle fonti in una duplice versione che utilizza rispettivamente la notazione italiana e quella francese: forse un indizio dell'inclinazione del compositore a una certa sperimentazione musicale. All'attività di organista e compositore L. abbinò, infatti, anche quella di maestro di musica, come attestano l'appellativo di magister, spesso anteposto al nome, e il suo ritratto nel Codice Squarcialupi (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Palat., 87), che lo rappresenta vestito di rosso, con in mano un salterio (uno strumento la cui rappresentazione è spesso usata per evocare l'aspetto teorico-musicale). Sicuramente legato alla sua attività di insegnante è il brano in latino comunemente definito L'Antefana, ma il cui esatto incipit recita: "Diligenter advertant cantores"; una composizione monodica il cui testo si rifà a un tema caro alla trattatistica musicale medievale (la vanità del cantore anteposta all'apprendimento e all'esatta esecuzione delle note) e la cui melodia dovrebbe aiutare il musicista a impratichirsi con le regole della solmisazione.
L. morì presumibilmente a Firenze tra la fine del 1372 e l'inizio del 1373.
Edizioni: W.T. Marrocco, Fourteenth-century Italian cacce, Cambridge, MA, 1942, pp. 3-5; The music of fourteenth-century Italy, a cura di N. Pirrotta, in Corpus mensurabilis musicae, VIII, 3, Tübingen 1962, pp. 1-21; Italian secular music by Vincenzo da Rimini, Rosso de Chollegrana, Donato da Firenze, Gherardello da Firenze, Lorenzo da Firenze, a cura di W.T. Marrocco, in Polyphonic music of the fourteenth century, VII, Monaco 1971, pp. 120-173, 183-186; K. von Fischer - F.A. Gallo, Italian sacred music, ibid., XII, ibid. 1976, pp. 73-75, 197.
Fonti e Bibl.: G. Carducci, F. Landini e i suoi contemporanei, in Antologia della storia della musica, a cura di A. Della Corte, Torino 1926, pp. 106-113; K. von Fischer, Studien zur italienischen Musik des Trecento und frühen Quattrocento, I, Das Repertoire; II, Repertoire Untersuchungen, Bern 1956, ad indices; A. Main, L. Masini's Deer hunt, in The Commonwealth of music, a cura di G. Reese - R. Brandel, New York 1965, pp. 130-162; Poesie musicali del Trecento, a cura di G. Corsi, Bologna 1970, pp. XL s., 73-80; A. Seay, The beginnings of the Coniuncta and L. Masini's "L'Antefana", in L'Ars Nova italiana del Trecento. Atti del II Convegno internazionale,( 1969, a cura di F.A. Gallo, Certaldo 1970, pp. 51-66; K. von Fischer, Musica e società nel Trecento italiano, ibid., pp. 11-28; F. D'Accone, Music and musicians at the Florentine monastery of S. Trinita, 1360-1363, in Quadrivium, XII (1971), pp. 48-86; F.A. Gallo, L. Masini e Francesco degli Organi in S. Lorenzo, in Studi musicali, IV (1975), pp. 57-63; D. Baumann, Die dreistimmige italienische Lied-Satztechnik im Trecento, Baden-Baden 1979, passim; G.-G. Allaire, Les énigmes de "L'Antefana" et du double hoquet de Machault: une tentative de solution, in Revue de musicologie, LXVI (1980), 1, pp. 27-57; M.P. Long, Musical tastes in fourteenth century Italy: notational styles, scholarly traditions, and historical circumstances, diss., University Microfilms Int., Ann Arbor, MI, 1981, passim; Id., F. Landini and the Florentine cultural élite, in Early Music History, III (1983), pp. 83-99; K. von Fischer, A study on text declamation in F. Landini's two part madrigals, in Gordon Athol Anderson (1929-1981) in memoriam, a cura di H.L. Dittmer, I, Binningen 1984, pp. 119-130; J.L. Nádas, The transmission of Trecento secular polyphony: manuscript production and scribal practices in Italy at the end of the Middle Ages, diss., University Microfilms Int., Ann Arbor, MI, 1985, passim; F.A. Gallo, Parole e musica: dal Duecento al Quattrocento, in Letteratura italiana (Einaudi), VI, Teatro, musica, tradizione dei classici, Torino 1986, pp. 245-263; M.P. Long, Landini's musical patrimony: a reassessment of some compositional conventions in Trecento polyphony, in Journal of the American Musicological Society, XL (1987), 1, pp. 31-52; F.A. Gallo, La polifonia nel Medioevo, Torino 1991, pp. 70-84; K. von Fischer, Le biografie, in Il Codice Squarcialupi. Ms. Mediceo Palatino 87. Biblioteca Laurenziana di Firenze, a cura di F.A. Gallo, Firenze 1992, pp. 138-140; N. Pirrotta, On Landini and ser Lorenzo, in Musica Disciplina, XLVIII (1994), pp. 5-13; F. Villani, Liber de origine civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus, a cura di G. Tanturli, Padova 1997, p. 462; E.M. Beck, Singing in the garden. Music and culture in the Tuscan Trecento, Innsbruck-Lucca 1998, ad ind.; Col dolce suon che da te piove. Studi su F. Landini e la musica del suo tempo, a cura di A. Delfino - M.T. Rosa-Barezzani, Firenze 1999, ad ind.; M. Flisi, Notazione francese e italiana: Lorenzo da Firenze e la sperimentazione notazionale, in Problemi e metodi della filologia musicale: tre tavole rotonde, a cura di S. Campagnolo, Lucca 2000, pp. 21-28. Si vedano inoltre, tutti s.v. Laurentius de Florentia, i seguenti repertori: Die Musik in Geschichte und Gegenwart, VIII, coll. 332 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, pp. 320 s.; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), XV, pp. 189-191; Die Musik in Geschichte und Gegenwart (ed. 2004), X, Personenteil, col. 1337.