DONÀ (Donati, Donato), Lorenzo
Appartenente al ramo di S. Maria Formosa "senza Rose" della nobile famiglia veneziana., era figlio di Andrea (Andriol) "dall'arma d'oro" (entrato in Maggior Consiglio nel 1348) e fratello di Polo (senatore nel 1385), di Lunardo e di Nicolò detto "dalle Trezze" (nel 1390 consigliere per il sestiere di Cannaregio). Nacque a Venezia nella seconda metà del sec. XIV, presumibilmente verso il 1376: infatti, se il 4 dic. 1395 veniva ballottato alla "barbarella", a questa data doveva già avere circa vent'anni. La sua carriera durò una quarantina d'anni "honorato di sei consigliarie della città, sei reggimenti et cinque fanò oltre altri carichi infiniti nella città". Fu infatti per sei volte - nel 1415, nel 1427, nel 1431, nel 1433, nel 1435 e nel 1438 - consigliere e servi Venezia sia sulla Terraferma sia sul mare. Nel 1419 lo troviamo capitano delle galere al viaggio d'Alessandria; nel 1420-21 fu podestà e capitano prima a Belluno, poi a Treviso, ricoprendo anche l'incarico di provveditore dell'esercito in Friuli. Nel 1423 fu capitano delle galere "al viaggio di Baruto" (cioè di Beirut), e tra il 1423 ed il 1424 fu promosso conte a Zara. Tornò nuovamente per mare tra il 1427 ed il 1432-33, quando venne nominato capitano delle galere "al viaggio di Fiandra" e, successivamente, capitano generale in Golfo, succedendo a Silvestro Morosini; cessò dall'incarico il 10 febbr. 1433, quando venne sostituito da Delfino Venier "mazor". Nel 1436-37 fu podestà a Verona e nel 1439 luogotenente ad Udine. Concluse la sua carriera politica e la vita terrena nel 1440, morendo a circa sessantacinque anni.
Aveva sposato Cecilia Donà e, in seconde nozze, la figlia di Alessandro Barbaro. Dal primo matrimonio gli erano nati Nicolò che, entrato in Maggior Consiglio il 4 dic. 1420, divenne in seguito patriarca d'Aquileia, Piero che fu podestà a Brescia e visdomino di Zara; e due figlie, sposate rispettivamente nel 1419 e nel 1431 a Lorenzo del fu Alessandro Priuli l'una, ed a Francesco del fu Marin Alberto, l'altra.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Misc. codd., I, Storia ven. 19: M. Barbaro-A. M. Tasca, Arbori..., III, c. 307; Venezia, Bibl. del Civico Museo Correr: M. Barbaro, Genealogie... (ripr. fot.), III, p. II, sub voce Donà; Ibid., Codd. Cicogna 3781: G. Priuli, Pretiosi frutti..., I, c. 262v; Ibid., Bibl. naz. Marciana, Mss. It., VII, 156 (8492): M. Barbaro, Libro di nozze, c. 171; Mss. It., VII, 198 (8383): Reggimenti della Repubblica, cc. 14v, 74r, 84r, 150r, 257r, 261r, 264r, 287r; Mss. It., VII, 16 (8305): G. A. Cappellari Vivaro, Il Campidoglio veneto, II, cc. 32v, 41r; Relazioni dei rettori veneti in Terraferma, I, Patria del Friuli, Milano 1973, p. LIX; IX, Podestaria e capitanato di Verona, Milano 1977, p. LXXIX; G. Degli Agostini, Istoria degli scrittori viniziani, II, Venezia 1754, p. 48; G. Biancolini. Dei vescovi e governatori di Verona, Verona 1757, p. 108.