Filomusi Guelfi, Lorenzo
Guelfi, Critico letterario (Tocco di Casauria, Chieti, 1856 - Roma 1923). Studiò a Roma e si laureò in lettere a Napoli nel 1886; insegnò nei licei parecchi anni, lungo i quali venne dedicando la sua attività di studioso esclusivamente a Dante. Esponente di quella critica cattolica contro cui si lanciava il Torraca, accusandola di " mettere insieme spropositi ", il F.G. ha fatto della filosofia tomistica l'elemento basilare per l'intelligenza della Commedia.
Rigettando la distinzione aristotelica d'incontinenza malizia e matta bestialità, deduce la struttura morale dell'Inferno da s. Tommaso. Parimenti fondata sulla Summa theologica trova la ripartizione del secondo regno in Antipurgatorio, dove è chi non ha sanato il peccato quanto a volontà; Purgatorio, dove è chi non l'ha sanato quanto all'appetito sensitivo; Paradiso terrestre, dove l'intelletto si dispone a contemplare la verità. La struttura morale del Paradiso poggia sui doni dello Spirito Santo: nella Luna è difetto di fortezza, in Mercurio è il timor di Dio, in Venere la pietà, nel Sole la scienza, in Marte la fortezza, in Giove il consiglio, in Saturno l'intelletto, nelle Stelle fisse la sapienza. Queste idee, esposte in saggi pubblicati nel " Giornale Dantesco ", di cui il F.G. fu tra i più assidui collaboratori, costituiscono, insieme agli studi sugl'invidiosi e i superbi nell'Inferno, il nucleo fondamentale del volume Studi su D. (Città di Castello 1908); a tali studi seguono numerose polemiche contro il Pascoli, il Valli, il Luiso, il Flamini e specialmente il D'Ovidio. A questo altri volumi seguirono nel giro di pochi anni: Nuovi studi su D. (ibid 1911), Nuovissimi studi su D. (ibid 1912), Paralipomeni danteschi (ibid 1914) per un complesso di 100 saggi, dove venne perfezionando molti particolari del suo pensiero, arricchendo di soluzioni nuove l'esegesi dantesca, non soltanto allegorica, ma anche letterale. Il Parodi lo giudicava " più sottile che acuto, più minuzioso che largo " e gli rinfacciava una cultura tutta erudizione, superata dalla moderna filologia.