LORIO, Lorenzo
Luogo e data di nascita rimangono sconosciuti, ma il L. fu attivo come editore e stampatore a Venezia nella prima metà del XVI secolo. Dai colophon delle circa 40 edizioni che egli produsse a Venezia tra il 1514 e il 1527 risulta la sua provenienza da Portese, nel comprensorio di Salò, uno dei più importanti centri di produzione cartaria nei territori della Serenissima, oltre che, a partire dalla fine del XV secolo, luogo di origine di numerosi imprenditori del settore librario. L'intraprendente famiglia dei Lorio era oriunda del distretto salodiano, dalla quale provennero librai, fabbricanti di carta e stampatori attivi a Udine dalla fine del XV secolo sino al primo trentennio del XVII secolo. Il padre del L. sarebbe Giovanni Lorio da Salò, libraio a Udine dal 1496 (Battistella, p. 212), ovvero, secondo Joppi, un Bertolino da Toieto di Portese.
L'attività editoriale del L. iniziò nel 1514: in marzo e aprile uscirono dai torchi di Simone da Lovere la Grammatica e la Rhetorica di G. Valla, in pregevoli edizioni in quarto. Nel colophon di entrambe si legge: "Venetiis arte Simonis de Luere. Sumptibus vero Laurentii Orii de Portesio", dove Orius sarebbe un errore dello stampatore (Rhodes, p. 279) oppure una velleitaria coloritura aristocratica: la famiglia Orio era tra le più note e potenti del patriziato veneto. Dopo un silenzio di circa quattro anni, il L. appare a partire dal 1519 come finanziatore di alcune edizioni uscite dai torchi di A. Bindoni, fra le quali l'infolio dei Commentariorum Aquileiensium libri octo, opera storica del giureconsulto udinese G. Candido (1521). Della tiratura esistono due differenti emissioni, una delle quali presenta nel colophon la prima e unica menzione dei rapporti del L. con il socio Marcantonio Moreto.
A partire dalle edizioni del 1521 il L. adottò come marca editoriale, seppure in modo non regolare, un cerchio con croce doppia e le iniziali "L. L. P.". In aggiunta, o in alternativa, è presente l'immagine di s. Caterina d'Alessandria con la ruota dentata, un libro nella mano destra e la palma del martirio nella sinistra. Le qualifiche di magister e di impressor librorum attribuite a Laurentium ab Auro de Portesio e presenti nel testamento di una non altrimenti nota Agnese di Monferrato, rogato il 23 genn. 1520 m.v. (=1521), testimoniano che il L. non fu solamente editore, ma anche titolare di una sua azienda tipografica.
È interessante il caso del fortunato Libro de natura de amore di M. Equicola, del quale il L. riuscì ad aggiudicarsi la stampa dell'editio princeps, conclusa il 23 giugno 1525. G.B. Malatesta, ambasciatore del marchese di Mantova a Venezia, curò le trattative editoriali e la sua corrispondenza con l'Equicola documenta che il compenso per lo stampatore ammontava a 17 ducati.
Il nome del L. campeggia solitario anche nei colophon di alcune edizioni giuridiche e letterarie dell'umanista tedesco F. Nausea (Friedrich Grau), che svolse un ruolo chiave nel favorire l'accoglienza delle opere di Erasmo da Rotterdam nell'Ateneo padovano. Il Nausea offrì la propria collaborazione per la buona riuscita delle edizioni erasmiane finanziate dal L.: è il caso, per esempio, dell'Auctarium selectarium aliquot Epistolarum Erasmi Roterodami, finito di stampare nel febbraio 1523 m.v. (=1524) dai torchi di G. De Gregori. La stampa di circa una ventina di opere di Erasmo finanziata dal L., tra le quali numerose prime edizioni, mostrano sensibilità culturale e fiuto imprenditoriale. Tra il marzo 1522 e l'agosto 1526 sono almeno tredici le opere erasmiane stampate da G. De Gregori con il finanziamento del L.; altre sette risultano stampate per i torchi di G.A. Nicolini da Sabbio e fratelli tra il 1526 e il novembre 1527. I rapporti del L. con i Nicolini risalgono tuttavia al 1521, come testimoniano la pubblicazione del Libellus spiritualis di Angela da Foligno e del trattato erasmiano De octo orationis partium constructione, che fu adottato dal Nausea come testo base per un corso di latino tenuto presso l'Università di Padova.
Pare inoltre che nella gestazione della stampa per i tipi del L. di alcune opere del Nausea, in particolare i Praeludia (settembre 1525), sia possibile individuare la presenza di una figura assimilabile a quella del moderno consulente editoriale: un certo M. Astemio da Valvasone o da Portogruaro, il quale si occupava della messa a punto delle stampe e dei rapporti con gli autori.
Nel 1526 il L. divise gli oneri finanziari con il socio Battista Putelletto, anch'egli oriundo di Portese, ma dal novembre 1527 non risultano più opere finanziate dai due editori. I motivi dell'interruzione di un'attività editoriale così promettente non sono noti, ma è probabile che gli irrigidimenti legislativi (dal 29 genn. 1527 il Consiglio dei dieci stabilì l'obbligo della licenza di stampa), l'allontanamento del Nausea da Venezia e il progressivo declino delle fortune di Erasmo abbiano dissuaso il L. dal proseguire progetti editoriali sempre più a rischio. È plausibile che egli abbia deciso di abbandonare Venezia per ricongiungersi con i membri della famiglia e che sia da identificare con l'omonimo libraio attivo nel capoluogo friulano a partire dal 1536 (o dal 1533).
Il termine ante quem della morte del L. è rappresentato dal 1555, dal momento che questa data appare nell'edizione delle Tariffe della Patria del Friuli, stampata a Venezia per i torchi di G. Griffio il Vecchio, nel cui colophon si legge la formula: "ad instantia de li heredi di Lorenzo Lorio".
Tra i suoi parenti e discendenti si possono citare il letterato Iacopo, detto Laureo, titolare della cattedra di greco e latino nelle scuole udinesi attorno al 1545; Giulio, titolare dal 1576 di un privilegio ventennale per la produzione cartaria, concesso dal Comune di Udine, e gli stampatori Lorio e Pietro. Quest'ultimo fu in attività fino al 1629, in qualità di socio e poi successore dello stampatore G.B. Natolini.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Notarile, Testamenti, filza 189, n. 43 (testamento di Agnese di Monferrato, 23 genn. 1520 [=1521], notaio G. Canal); G. Liruti, Notizie delle vite ed opere scritte da' letterati del Friuli, II, Venezia 1762, p. 221; V. Joppi, L'arte della stampa in Friuli. Con appendice sulle fabbriche di carta, Udine 1880, p. 13; H.F. Brown, Venetian printing press: an historical study, London 1891, p. 409; E. Pastorello, Tipografi, editori, librai a Venezia nel secolo XVI, Firenze 1924, pp. 51 s.; A. Battistella, Udine nel secolo XVI, Udine 1932, pp. 212, 221; M. Parenti, Prime edizioni italiane. Manuale di bibliografia pratica ad uso dei bibliofili e dei librai, Firenze 1951, p. 215; G. Comelli, L'arte della stampa nel Friuli Venezia Giulia, Udine 1980, pp. 63, 72; T. Pesenti, Le edizioni veneziane dell'umanista tedesco Friedrich Nausea: per gli annali tipografici di Gregorio de Gregori, in Viridarium Floridum: studi di storia veneta offerti a Paolo Sambin, Padova 1984, pp. 295-316; D.E. Rhodes, L. L., Publisher at Venice, 1514-1527, in La Bibliofilia, LXXXIX (1987), pp. 279-283; S. Seidel Menchi, Erasmo in Italia (1520-1580), Torino 1987, pp. 270, 341; T. Pesenti, De Gregori, Giovanni e Gregorio, in Diz. biogr. degli Italiani, XXXVI, Roma 1988, p. 206; F. Ascarelli - M. Menato, La tipografia del '500 in Italia, Firenze 1989, pp. 356 s.; S. Kolsky, Mario Equicola. The real courtier, Genève 1991, pp. 225 s., 320; E. Sandal, La tipografia e il commercio di libri nei domini della Serenissima, in Cartai e stampatori in Veneto, a cura di G.L. Fontana - E. Sandal, Brescia 2001, p. 210; Il mestier de le stamperie de i libri. Le vicende e i percorsi dei tipografi di Sabbio Chiese tra Cinque e Seicento e l'opera dei Nicolini, a cura di E. Sandal, Brescia 2002, p. 27; H.M. Adams, Catalogue of books printed on the continent of Europe, 1501-1600 in Cambridge libraries, II, Cambridge 1967, p. 554; M.E. Cosenza, Biographical and Bibliographical Dictionary of the Italian printers and of foreign printers in Italy, Boston 1968, p. 368; G. Borsa, Clavis typographorum librariorumque Italiae, 1465-1600, I, Baden-Baden 1980, p. 204; G. Zappella, Le marche dei tipografi e degli editori italiani del Cinquecento, Milano 1986, I, pp. 101 s., 106-108; II, figg. 221, 259; Short-title catalogue of books printed in Italy( now in the British Library, London 1986, p. 874; Index Aureliensis( librorum sedecimo saeculo impressorum, III, 3, Clavis typographorum librariorumque saeculi sedecimi, Baden-Baden 1992, pp. 259, 397.